Questo turista ha trovato un diamante da 7,46 carati in un parco

È il più grande registrato dal 2020

 

Un turista francese in visita negli Stati Uniti è tornato a casa con un souvenir non da tutti: ha infatti trovato nel fango un diamante di 7,46 carati. Ma come ha fatto? Julien Navas durante il suo viaggio ha sentito parlare del Crater of Diamonds State Park, un’area protetta nel sud-ovest dell’Arkansas, ricca di diamanti grazie alla sua storia geologica unica. Così ha deciso di tentare anche lui la fortuna. Arrivato di buon’ora, ha noleggiato un kit per la ricerca dei diamanti e ha iniziato a scavare.

Dato che all’inizio della settimana aveva piovuto tutto era fangoso e bagnato ma Navas non si è lasciato scoraggiare. Al pomeriggio ha deciso di smettere dato che aveva scoperto diverse rocce dall’aspetto interessante. Dopo che ha portato ciò che aveva rinvenuto al Diamond Discovery Center, ecco la scoperta: una delle sue rocce era un diamante marrone da 7,46 carati. Rotondo e di colore marrone cioccolato intenso, il diamante ha le dimensioni di una caramella gommosa ed è stato ribattezzato “Carine”, come la sua fidanzata.

Ogni giorno i turisti trovano un o due diamanti

Navas ha già espresso i suoi piani futuri: spera di poter dividere il diamante in due parti per darne una alla persona da cui ha preso il nome e un’altra alla figlia. E proprio sulla figlia, ha giurato che presto la porterà con sé al parco di nuovo perché è “un luogo magico, dove il sogno di trovare un diamante può diventare realtà”. Ed in effetti Navas ha ragione: in genere i turisti trovano uno o due diamanti al giorno all’interno dei confini del parco.

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Quello che ha trovato Navas era il quinto degli 11 diamanti registrati nel parco dall’inizio del 2024 ed è il più grande registrato dal 2020 nonché l’ottavo diamante più grande registrato da quando l’area è stata ufficialmente designata come parco statale nel 1972. Per trovare molti dei diamanti non c’è nemmeno bisogno di faticare dato che vengono scoperti in superficie grazie al lavoro del personale del parco ara periodicamente per aiutare a rompere il terreno e favorire l’erosione naturale.

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