Turisti stranieri in Italia: quali sono quelli che spendono di più e dove

Il turismo straniero vale miliardi: l’Italia piace e costa

 

Quando si parla di turismo in Italia, l’immagine tipica è quella del turista con cappello a secchiello, macchina fotografica al collo e gelato in mano. Ma dietro questa cartolina c’è un dato meno folcloristico e molto più interessante: 20,9 miliardi di euro. È quanto hanno speso nel 2024 i turisti stranieri sul territorio italiano, rigorosamente con carta, secondo il Rapporto Nexi. Altro che souvenir: qui si parla di PIL, non di calamite da frigo.

Il turismo incoming, cioè quello che parte dagli altri Paesi e atterra felice nei confini nazionali, non è più solo un fenomeno stagionale da alta stagione. È un asset economico strategico, da trattare come tale. Anche perché non tutti i turisti sono uguali: c’è chi torna spesso e chi spende come se fosse l’ultima vacanza della vita.

Americani fedeli, arabi generosi: il turismo di lusso vola in Italia

Gli americani sono ormai clienti abituali dell’Italia: 3,8 miliardi spesi nel 2024, con tendenza a ripetere il viaggio più di una volta. Tra Roma, Firenze e Venezia, gli USA hanno ormai adottato un triangolo d’oro che cresce del 69% in tre anni. Non male, per chi cerca cultura, moda e cacio e pepe nel giro di una settimana.

Ma se parliamo di generosità (o, più precisamente, di capacità di spesa), il primo posto va agli arabi. I turisti provenienti da Arabia Saudita ed Emirati Arabi non solo arrivano col portafoglio pieno, ma lo aprono volentieri. La loro spesa media a persona è più del doppio rispetto alla media: moda, gioielli e grandi magazzini i bersagli preferiti. Evidentemente il made in Italy ha ancora un certo fascino, soprattutto quando è abbinato al tax free shopping e a un commesso che parla fluentemente arabo.

Le province d’oro e l’effetto “tutto l’anno”

C’è poi la questione della distribuzione territoriale. Il 74,7% della spesa turistica straniera si concentra in sole 20 province italiane. Un dato che conferma che certe destinazioni continuano a brillare come calamite per le carte di credito internazionali. Roma, Milano, Firenze? Nessuna sorpresa. Il problema è che l’Italia intera è bella, ma non tutte le province sembrano accorgersene.

La buona notizia, però, è che la stagionalità comincia a perdere forza. Sempre più turisti stranieri decidono di visitare l’Italia anche fuori dai canonici mesi estivi. Vuoi mettere Venezia a novembre senza selfie stick in faccia? Oppure un weekend in Toscana a gennaio con le terme tutte per sé? Il turismo “all season” è una realtà che cresce e promette continuità economica, non solo picchi estivi.

Turismo internazionale: tra spese, strategia e opportunità

Il quadro complessivo che emerge dal Rapporto Nexi è chiaro: il turismo straniero in Italia è una macchina che funziona, ma che ha ancora margini di crescita enormi. Il potenziale è alto, basta saperlo intercettare con intelligenza. Servono infrastrutture all’altezza, digitalizzazione dei servizi e una promozione più mirata.

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Insomma: l’Italia continua a piacere, ma non può vivere solo di rendita. Per far sì che i turisti stranieri continuino a spendere, e magari spendere di più, serve un sistema che li accolga, li coccoli e li inviti a tornare. Anche perché, a quanto pare, l’amore per l’Italia è eterno… finché dura il plafond.

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