Il turno

Non potete credere a quello che ho dovuto leggere, alle cose assurde che mi sono sentita dire dal mio fidanzato. Ma tanto è tutto scritto, e lo scritto rimane. Ecco qua, la chat di stamattina, da non credere. Guardate con che persona mi ritrovo a combattere. E ok, lo so, me lo sono scelto io. Ma la colpa è pure di sua madre. No che dico, forse è solo di sua madre. Che lo tratta come un principino e lo coccola come se avesse 3 anni. Ma di anni ne ha 26. E di crescere e prendersi responsabilità non ci pensa ancora. Tanto fa tutto mammina… ma se pensa che con me sarà uguale ha sbagliato tiro. E di molto. Da oggi si cambia. Che già ho sbagliato a prenotargli questa visita medica da cui nasce sta discussione. Perché ovviamente lui non sa fare niente. Ma ci penso io. Ma se poi deve triturarmi le biglie quando arriva all’ospedale anche no! Che gli pare che tutti siamo servi pronti per lui. Ve lo immaginate il medico della mutua che aspetta lui con il tappeto di rose? Il turno, caro il mio fesso.

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La nostra fan ha voluto condividere con Commenti Memorabili una conversazione che definisce a dir poco assurda, e che ha scatenato in lei un’esasperazione difficile da contenere. Si tratta di un episodio quotidiano, apparentemente banale, ma che ha finito per scoperchiare dinamiche familiari e relazionali ben più profonde.

Il protagonista, suo malgrado, è il fidanzato: un ragazzo di 26 anni che, a detta della nostra follower, sembra non essersi ancora completamente staccato dal cordone ombelicale. La madre – figura centrale nella questione – lo tratta come un bambino, lo coccola, lo protegge, e gli evita qualsiasi responsabilità, al punto da renderlo incapace di affrontare anche le piccole incombenze della vita adulta.

A pagarne le conseguenze, naturalmente, è proprio la nostra fan, che si è ritrovata a prenotargli una visita medica – gesto che avrebbe dovuto rappresentare solo un atto di gentilezza. Ma la reazione del fidanzato, una volta arrivato all’ospedale, è stata inaspettata e inaccettabile. Si è lamentato, ha preteso attenzioni e trattamenti speciali, come se tutti dovessero essere al suo servizio, medico compreso.

Per lei, è stato il colmo. Dopo essersi occupata di tutto, viene anche rimproverata perché lui si aspettava un’accoglienza “privilegiata”, una corsia preferenziale che, nella realtà, ovviamente non esiste. Il suo sfogo è diretto, amaro, ma anche carico di consapevolezza: il problema non è solo il compagno, ma il contesto in cui è cresciuto. Una madre iperprotettiva che, probabilmente, ha contribuito a renderlo così.

La chat inviata racconta proprio questo scambio tra i due, pieno di incomprensioni e tensioni. Ma la nostra amica è chiara: da oggi si cambia. Non ha intenzione di fare da badante a un adulto che non vuole crescere. E se fino ad ora ha cercato di coprire ogni sua mancanza, da questo momento in poi ha deciso di smettere. Perché l’amore può essere cura e attenzione, ma mai annullamento.

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