Tutto per una patatina

Ho riso al nuovo spot delle patatine. Il mio compagno mi ha lapidata. Una risata può fare crollare tutto??? È possibile che anni interi di vita insieme, di sofferenze e gioie condivise crollino per un “ah ah”??? Penso che ormai stiamo superando il segno, stiamo superando ogni limite. L’indignazione delle persone mi sembra la scusa per nascondere un milione di cose, un milione di paure, insicurezze e vigliaccheria. A me non me ne frega niente della pubblicità, non lavoro in questo campo a differenza del mio fidanzato. Vedo delle suore che si mangiano le patatine invece dell ostia e rido e allora?? Non faccio indagini sociologiche, da me non dipende il destino del mondo. Il mio ragazzo ne ha fatto una questione esistenziale, valoriale ( o qualche altra parola del ca** che lui usa))). Sono arrabbiata!! Sono stanca, stanca che non si possa più dire niente, che si deve fare il processo ai sussurri, che si deve essere come divinità antiche pronte a punire. Non sto parlando di massimi sistemi, sto parlando di cose personali, di relazioni tra le persone vaffanc****

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La nostra fan racconta un episodio che ha scatenato una crisi profonda nella sua relazione. Durante una serata normale, mentre guardava in TV il nuovo spot delle patatine con una gag che l’ha fatta ridere, ha scatenato la reazione del fidanzato, che ha reagito in modo esasperato. Lui ha definito irriverente quella risata, attribuendole presunti significati valoriali o ideologici, trasformando un semplice “ah ah” in una questione esistenziale.

Lei, invece, sostiene che si sia trattato di un gesto spontaneo e innocente. Non lavora nel marketing, non fa analisi socio-culturali e non attribuisce alla pubblicità alcun peso significativo: lo spot mostrava delle suore che mangiano patatine al posto dell’ostia, e lei ha trovato la scena divertente, senza cercare nessun altro significato o giudizio morale.

Il diverbio ha acceso in lei una rabbia profonda. Si sente stanca e frustrata di dover sempre giustificare un gesto spontaneo, di subire processi morali per un sorriso. Dice chiaramente di non essere interessata alle polemiche, di non voler fare indagini sul senso profondo di certe immagini, ma di volersi limitare a vivere relazioni autentiche, senza dover indossare la maschera del giudice pronto a condannare tutto e tutti.

La sua indignazione nasce dalla sensazione che, oggi, ogni gesto venga interpretato, giudicato e trasformato in processo, anche nelle relazioni più intime. Il fidanzato, secondo lei, ha sfruttato l’occasione per dimostrare una superiorità morale, mentre lei rimane convinta che il buon senso e la spontaneità non dovrebbero morire sotto il peso di un presunto conformismo culturale.

Questa situazione è diventata per lei un test: se una risata innocente può far vacillare anni di amore, allora forse c’è qualcosa di molto sbagliato nelle dinamiche che regolano il loro rapporto. Si sente tradita e silenziata, costretta a difendere l’indifendibile, e ora si chiede quanto spazio resti, oggi, per la leggerezza e l’ironia nelle relazioni di coppia.

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