L’ultima missione

Ciao, sono un militare e nel mese di febbraio sono partito per un’ennesima missione. Non è stato facile decidere di partire ancora, ma credo nel mio lavoro (che a differenza di quel che pensano molti serve per portare un po’ di pace) e poi mi sono sposato da un anno e servono tanti soldi per la casa e queste missioni aiutano molto noi militari da quel punto di vista. Sono sincero. Il problema però è che chi fa un lavoro come il mio, purtroppo deve rinunciare a gran parte della propria vita privata. Questa è la terza volta da quando mi sono sposato che lascio mia moglie da sola. Purtroppo. Nel mese di aprile abbiamo avuto qualche giorno di permesso e sono rientrato a casa, da mia moglie, ma lo vedevo che era strana. Quando sono rientrato, dopo qualche giorno le ho scritto…volevo cercare di capire. Ovviamente non abbiamo sempre il web e la connessione disponibile, come in questo momento. Ma avevo un momento libero e, prendendola una po’ alla larga, dovevo togliermi dei dubbi. Dubbi che lei non ha messo molto a confermare…in un attimo il mio umore ha cominciato un’altalena di emozioni che non riuscivo più a frenare…

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Il nostro fan, un militare impegnato in missione, ha deciso di condividere con noi un frammento importante della sua storia personale, segnato da dovere, sacrificio e un forte senso di responsabilità. A febbraio è partito per l’ennesima missione all’estero, una scelta difficile ma motivata sia dal profondo valore che attribuisce al proprio lavoro – spesso frainteso ma orientato alla pace – sia dalla necessità concreta di sostenere economicamente la sua famiglia.

Da circa un anno è sposato e, come racconta, il peso della distanza inizia a farsi sentire in modo sempre più profondo. Per chi svolge una professione come la sua, la vita privata finisce spesso in secondo piano. Nonostante l’amore e l’impegno, è già la terza volta da quando ha detto “sì” che si trova costretto a lasciare la moglie sola. Una scelta che porta con sé dolore e senso di colpa, ma che ritiene necessaria per il bene della loro casa e del futuro insieme.

Nel mese di aprile ha avuto qualche giorno di permesso ed è rientrato brevemente a casa. Ma qualcosa, nel comportamento della moglie, gli è sembrato diverso. C’era una distanza emotiva che non riusciva a spiegarsi, una sensazione che ha continuato a tormentarlo anche al suo rientro in missione. Quando si è presentata l’occasione di avere un po’ di connessione e un momento libero, ha deciso di scriverle, provando a sondare il terreno e capire cosa stesse succedendo.

Il nostro follower racconta che ha cercato di non essere diretto, di prendere la questione “alla larga”, ma i suoi dubbi hanno trovato conferma in modo quasi immediato. In quell’istante, si è trovato travolto da un’altalena di emozioni che non è riuscito a contenere. Rabbia, delusione, dolore, confusione: tutto insieme, in un momento in cui aveva già sulle spalle il peso della lontananza e delle responsabilità quotidiane.

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