Fonte: Pexels
Le unghie, spesso sottovalutate nella loro funzione, rivelano ora un aspetto sorprendente grazie a uno studio recente condotto da Matthew R. Longo dell’Università di Londra. Tradizionalmente si pensava che le unghie, prive di terminazioni nervose proprie, non avessero alcuna capacità di percezione tattile. Tuttavia la nuova ricerca ha dimostrato che le unghie possiedono una sensibilità al tatto sorprendentemente precisa, equiparabile a quella delle punte delle dita.
L’innovativo studio ha coinvolto 38 partecipanti di età compresa tra i 18 e i 60 anni, ai quali è stato chiesto di identificare con precisione il punto esatto dell’unghia stimolato tattilmente. Utilizzando strumenti come bastoncini e filamenti, i ricercatori hanno applicato leggere pressioni sulle unghie dei partecipanti. Nonostante le unghie stesse non possano percepire direttamente il calore o il freddo, la pelle sottostante, ricca di corpuscoli di Pacini, è estremamente sensibile alle vibrazioni e ai contatti sottili.
I risultati dell’esperimento hanno mostrato che i soggetti erano in grado di localizzare il punto di contatto con una precisione impressionante. Questo fenomeno è attribuito ai corpuscoli di Pacini nella pelle situata sotto le unghie, che sono in grado di rilevare anche le più piccole vibrazioni provocate da stimoli esterni. Questa scoperta solleva interrogativi interessanti sulla funzione evolutiva delle unghie rispetto agli artigli, che erano comuni nei nostri antenati. Longo ipotizza che le unghie abbiano evoluto una sensibilità tattile avanzata per migliorare la nostra capacità di interagire con l’ambiente circostante.
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A differenza degli artigli, che potrebbero avere una funzione più offensiva o difensiva, le unghie sembrano essere state adattate per fornire un feedback sensoriale più dettagliato. Lo studio non ha ancora esplorato se questa elevata sensibilità sia limitata solo alle unghie delle mani o se si estenda anche a quelle dei piedi. Tuttavia la scoperta offre un nuovo e affascinante spunto di riflessione sull’evoluzione della nostra specie e sulle funzioni intricate delle nostre appendici corporee.
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