Il mistero dell’Uomo di Marree, il gigantesco geoglifo lungo 4,2 km [+VIDEO]

La strabiliante figura è comparsa nel 1998 nel sud dell’Australia e da allora nessuno è riuscito ancora a scoprire l’autore dell’opera

 

Il Marree Man, o Uomo di Marree, è un misterioso geoglifo scoperto nel 1998 vicino alla cittadina di Marree, in una regione remota del sud Australia. La figura, che rappresenta un uomo stilizzato armato di un bastone o di un boomerang, misura circa 4,2 chilometri di lunghezza, 28 chilometri di contorno e occupa un’area di oltre 2,6 chilometri quadrati. Le sue imponenti dimensioni rendono il geoglifo una delle più grandi opere d’arte terrestre mai realizzate.

Scoperta e prime indagini

Il Marree Man venne notato per la prima volta da Trevor Wright, un pilota che stava effettuando un volo di routine. La sua scoperta suscitò immediatamente curiosità e scalpore, portando esperti e autorità locali a esaminare l’opera. Uno degli aspetti più enigmatici è che non esistono registrazioni pubbliche o documentazioni che spieghino chi lo abbia creato o perché.

Un possibile indizio è la presenza di una targa, trovata vicino alla figura poco dopo la sua scoperta, che conteneva riferimenti alla cultura aborigena e a uno stile artistico simile a quello delle incisioni rupestri dell’area. Tuttavia, nessun gruppo aborigeno ha rivendicato la paternità dell’opera. Molti esperti ritengono che sia stata realizzata da un artista contemporaneo con accesso a tecnologie avanzate. Altri indizi riportavano a possibili autori americani, considerati poi dei depistaggi per confondere le acque. Si pensò quindi ad alcuni artisti australiani come autori dell’opera, che però hanno sempre negato qualsiasi coinvolgimento.

Tecniche di realizzazione

La precisione con cui il Marree Man è stato tracciato ha portato a ipotizzare che gli autori abbiano utilizzato il GPS, una tecnologia che però negli anni ’90 era ancora agli albori e non in grado di supportare la realizzazione di un’opera simile. Inoltre, il terreno accidentato e l’ampiezza dell’area coperta indicano l’uso di mezzi pesanti per creare i solchi profondi circa 35 centimetri e larghi circa 40 metri. Questo ha alimentato teorie secondo cui l’opera potrebbe essere stata commissionata da un’entità ben organizzata o da artisti con risorse considerevoli.

Con il passare degli anni, l’erosione causata dal vento e dalla pioggia ha sbiadito i contorni della figura, rendendola meno visibile. Nel 2016, un gruppo di volontari locali ha deciso di intervenire, utilizzando mappe e coordinate GPS per restaurare il disegno. Hanno scavato nuovi solchi e li hanno progettati per trattenere l’acqua piovana, favorendo la crescita di vegetazione che rendesse i contorni del Marree Man più definiti e visibili dall’alto.

Teorie sull’origine

Le teorie sulla creazione del Marree Man spaziano da elaborate burle artistiche a progetti con significati più profondi. Alcuni credono che l’opera possa essere un tributo alle tradizioni aborigene, mentre altri ipotizzano che possa essere stata realizzata come stratagemma per attirare turisti nella regione. Con la comparsa del geoglifo sono aumentati nella zona i voli turistici per poterne ammirare le fattezze dall’alto. Documenti anonimi, inviati a media locali e internazionali poco dopo la scoperta, hanno ulteriormente alimentato il mistero, ma nessuno di essi ha fornito prove definitive sull’identità dei creatori.

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Oggi, il Marree Man è una popolare attrazione turistica e un simbolo australiano. La figura è visibile solo dall’alto, attirando piloti, fotografi e curiosi che desiderano ammirare questa straordinaria opera. Nonostante le numerose teorie, l’identità dei creatori rimane sconosciuta, e il Marree Man continua a rappresentare uno degli enigmi più affascinanti dell’Australia moderna.

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