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Nel mondo animale c’è chi scava, chi vola e chi… costruisce torri con il proprio corpo. È il caso dei nematodi Caenorhabditis, minuscoli vermi che, davanti a un ambiente in decomposizione ormai troppo affollato, non se ne vanno singolarmente come gli altri. No, loro si uniscono, letteralmente, e si trasformano in strutture viventi con un solo obiettivo: scappare.
Il comportamento, finora osservato solo in laboratorio, è stato finalmente documentato in natura da un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute. Come? Posizionando un microscopio digitale sopra della frutta marcia, hanno filmato l’attimo in cui le larve decidono che è ora di migrare, salendo una sull’altra come acrobati senza circo.
Le protagoniste di questo comportamento sono le larve in fase dauer, una condizione particolare che permette loro di resistere a situazioni ambientali avverse. Queste giovani pioniere, nonostante la taglia ridotta, sanno il fatto loro. Si riuniscono attorno a piccoli rilievi naturali sulla frutta in decomposizione e iniziano a ondeggiare, in una danza collettiva che ha un solo scopo: attirare un passaggio.
Il passaggio, in questo caso, è un moscerino della frutta. La larva in cima alla torre, più temeraria di tutte, è quella che si lancia all’avventura e si aggrappa all’insetto, sfruttandolo come taxi biologico per traslocare verso condizioni migliori. Lasciano gli altri indietro? Forse sì, ma qualcuno deve pur partire per primo.
Queste torri non sono semplici mucchietti caotici di vermi: sono strutture organizzate, in cui ogni larva sembra avere un ruolo. Gli scienziati parlano di superorganismo in movimento, e non è un’esagerazione. La coordinazione è tale da permettere anche il superamento di piccoli ostacoli, come crepe nella frutta. Non male per chi non ha nemmeno uno scheletro.
Questo comportamento, in fondo, avvicina i nematodi ad altri animali sociali come le formiche o le api. Non nel senso affettivo, certo, ma nella capacità di agire come un’unica entità per il bene del gruppo. E se a farlo è una creatura lunga meno di un millimetro, l’effetto sorpresa è garantito.
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Osservare queste torri viventi non è solo uno spettacolo per scienziati curiosi. Studiare la cooperazione tra individui così semplici offre spunti preziosi per comprendere l’evoluzione del comportamento collettivo. Dove finisce l’istinto individuale e dove inizia la strategia condivisa? È una domanda che vale sia per i vermi che per le riunioni di condominio. I ricercatori vogliono ora approfondire come e quando i nematodi decidano di costruire queste torri. Esistono ruoli diversi? Ci sono caratteristiche specifiche tra chi sta alla base e chi svetta in cima? Una cosa è certa: queste larve non solo si adattano all’ambiente, ma lo scalano letteralmente per sopravvivere.
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