La vicina

“Mi chiamo Sabrina e la mia vicina di casa mi ha scritto un messaggio sulla porta di casa. Non so cosa fare. Abito in un condominio da qualche mese e mi sto scontrando con la stupidità di alcune persone. In particolare c’è una signora che non ha niente da fare che guardare quello che fanno gli altri. La vedi sempre al balcone che fa finta di stendere la biancheria o di innaffiare le piante e guarda chi entra e chi esce. È una pazza, secondo me. Ora mi ha scritto un biglietto e me lo ha appeso alla porta di casa mia. Io penso che sia un gesto di una violenza inaudita, un gesto passivo aggressivo bruttissimo. Si lamenta della mia vita privata. Io sono single non lo nego e mi piace essere sigle. Di certo io e la signora facciamo vite molto diverse. Lei è una madre di famiglia, casalinga disperata wannabe, che si fa i fatti degli altri. Io sono una donna libera e indipendente. Quanto le brucia questa cosa? Vi mando la chat per farvi vedere la follia di certa gente e per sapere secondo voi come posso difendermi dalle sue minacce.”

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Sabrina ha riferito di aver ricevuto un messaggio sulla porta di casa dalla sua vicina. Nonostante viva nel condominio da solo qualche mese, ha già avuto alcune interazioni negative con alcuni inquilini. Tra questi, c’è una signora che, secondo Sabrina, sembra prestare molta attenzione alle azioni degli altri residenti. La signora spesso si trova sul balcone, apparentemente occupata a stendere la biancheria o ad innaffiare le piante, ma sembra osservare attentamente chi entra e chi esce dal condominio.

Recentemente, Sabrina ha trovato un biglietto appeso alla sua porta, presumibilmente scritto da questa signora. Sabrina considera questo gesto come altamente inappropriato e vede nel messaggio un atteggiamento passivo-aggressivo. Nel biglietto, la signora commenta sulla vita privata di Sabrina, la quale ha chiarito di essere single e di apprezzare la sua condizione. Afferma che la loro vita quotidiana è notevolmente diversa: mentre Sabrina si descrive come una donna libera e indipendente, vede la sua vicina come una madre di famiglia che sembra voler intervenire negli affari altrui. Sabrina esprime la sua frustrazione per il comportamento della signora e si chiede come potrebbe affrontare le presunte “minacce” contenute nel biglietto. Ha condiviso la situazione per ottenere opinioni esterne e suggerimenti su come gestire la situazione.

“La mia vicina mi ha appeso un pizzino con la lettera P sulla porta di casa. Indovinate per cosa sta? Ma gliel’ho fatta pagare. Ho preso un nuovo appartamento in affitto da qualche mese. Sono in un condominio con diverse famiglie. In particolare c’è la Signora C. che mi sta dando molto fastidio. Non sopporta che dalla mia casa vengano rumori che lei giudica osceni. Ma che c’è di osceno in una donna che fa le sue cose. Addirittura dice che ha dovuto chiudere le orecchie ai suoi figli per non fare sentire i miei miagolii. Certo, a casa sua non ci sono certi rumori… Io dico che uno a casa propria fa quello che vuole. Ok, non martellare la casa alle tre di notte o mettere musica a tutto volume. Ok. Ma no che una non è libera di vivere la sua vita intima come la vuole e quanto vuole. Non mi sembra che ci sia una legge che la vieta. Il gesto della signora è assurdo e contro ogni etica. Ma sapete una cosa? Gliel’ho fatta pagare molto cara. Non so cosa succederà ora, ma intanto se mi dai uno schiaffo, io te ne do due.”

Sabrina ha ricevuto un altro messaggio dalla sua vicina, un biglietto con la lettera “P”. Non è chiaro a cosa si riferisca questa lettera, ma Sabrina l’ha interpretato come un segno di disapprovazione. Ha evidenziato che ha affittato un nuovo appartamento da poco tempo e risiede in un condominio con diverse famiglie. Una di queste famiglie è quella della Signora C., la quale, stando al racconto di Sabrina, sembra avere problemi con i rumori provenienti dall’appartamento di Sabrina, descrivendoli come “osceni”.

La Signora C. ha manifestato il suo disagio in merito ai suoni, affermando che ha dovuto proteggere i suoi figli dai rumori che provenivano dalla casa di Sabrina. Quest’ultima si difende sottolineando che ognuno ha il diritto di vivere la propria vita intima come desidera, purché non disturbando gli altri con rumori eccessivi, come martellate in piena notte o musica ad alto volume. Non ritiene di aver infranto alcuna regola o legge con il suo comportamento.

In risposta all’atteggiamento della Signora C., Sabrina ha menzionato di aver intrapreso delle azioni, senza specificare quali, affermando: “Gliel’ho fatta pagare molto cara”. Ha concluso dicendo che se le viene dato uno schiaffo, lei risponde con due, suggerendo una reazione doppia alle provocazioni ricevute.

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