Vintage

Mi chiamo Stefano e da tre anni circa ho un negozio di abiti usati e vintage. Gli abiti sono una mia grande passione da sempre e da qualche anno mi sono appassionato al vintage o comunque al tema del riuso. C’è gente che acquista senza indossare mai e senza togliere mai il cartellino…Ad ogni modo, il mio negozio è in un piccolo paese, quindi grazie ai social ho allargato i miei orizzonti e cominciato a vendere anche on-line. Mi sono subito reso conto però che mi sarebbero servite delle foto un po’ più belle di quelle che riuscivo a fare da solo e così ho contattato una mia amica che di professione fa la fotografa e la grafica per chiedergli di realizzare un po’ di scatti degli abiti. Qualche tempo dopo, facendo un giro su varie piattaforme di vendita dell’usato appunto, per cercare nuovo materiale, mi imbatto però in alcuni annunci che sembrano rappresentare proprio gli abiti che vendo nel mio negozio. Ma non li ho caricati io, né c’è il mio nome o il nome del negozio accanto a quegli annunci. Così scrivo subito a Carola, la fotografa…e guardate un po’ che è successo…Assurdo!

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Un nostro fan di nome Stefano ha raccontato un episodio spiacevole legato alla sua attività. Da circa tre anni gestisce un negozio di abiti usati e vintage, una vera passione che ha deciso di trasformare in un lavoro. Racconta che molti capi che riceve provengono da acquisti mai indossati, spesso ancora con il cartellino. Il suo negozio si trova in un piccolo paese, ma grazie ai social è riuscito ad ampliare la clientela e iniziare anche a vendere online.

Con l’obiettivo di migliorare la qualità delle immagini per i suoi annunci, Stefano si è rivolto a una sua amica, Carola, che lavora come fotografa e grafica. Le ha chiesto di realizzare alcuni scatti professionali degli abiti per promuoverli al meglio sulle piattaforme digitali.

Qualche tempo dopo, durante una ricerca personale su diversi siti di vendita dell’usato, si è imbattuto in alcuni annunci che hanno subito attirato la sua attenzione. Le foto e i capi pubblicati gli sembravano esattamente quelli del suo negozio, ma non erano stati caricati da lui, né riportavano il nome del negozio o il suo.

Sorpreso e confuso, ha deciso di scrivere immediatamente a Carola per chiarire la questione. La conversazione che ne è seguita ha svelato una verità inaspettata, che l’ha lasciato incredulo. Una situazione che definisce “assurda”, poiché si è trovato davanti a un evidente gesto di scorrettezza da parte di una persona di cui si fidava.

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