Vita da single: le tre paure più diffuse e come superarle

Anuptafobia: la paura di rimanere soli a vita

 

Siete single per scelta o, al contrario, per volere del fato? Indipendentemente dalle ragioni alla base del vostro stato civile, è molto probabile che vi siate trovati ad affrontare tre paure molto comuni, soprattutto nel caso in cui abbiate appena scritto la parola fine alla vostra ultima storia d’amore. Tra le ansie più comuni da fronteggiare c’è quella della solitudine: a molti single, infatti, capita di temere di rimanere soli tutta la vita.

Questa paura prende il nome di anuptafobia ed è particolarmente diffusa tra chi ormai non è più nel fiore degli anni. Ad aggravare questa spiacevole sensazione ci sono i giudizi altrui: spesso, le persone che non sono in coppia sono additate come incomplete difettose. In barba ai preconcetti e alle pressioni sociali, però, non dovremmo dimenticare che la nostra vita può essere entusiasmante e ricca di straordinarie esperienze, indipendentemente dallo stato civile.

Vita da single: la paura di ricominciare

Un’altra paura molto comune tra le persone single è quella di ricominciare. Nota con l’acronimo inglese FOSO (Fear of Starting Over), è strettamente legata al timore del cambiamento. È fuor di dubbio che la fine di una relazione porti con sé dubbi, dolore e paura di fallire, che creano una sorta di barriera psicologica volta a proteggerci. Per superare questo blocco, è fondamentale concedersi tempo e spazio per ricominciare con serenità, ascoltando i propri bisogni senza giudicarsi.

Tra le paure più diffuse tra le persone single, infine, c’è il timore di costruire una nuova routine. Dedicarsi ad attività comuni, come andare al ristorante o al cinema, può diventare un’impresa insormontabile quando si è da soli. Infatti, a causa del giudizio esterno può succedere di sentirsi in difetto o in imbarazzo nel compiere questo genere di attività individualmente.

In realtà, noi siamo le uniche persone con cui è certo che trascorreremo tutto il resto della nostra vita. Regalarci cene, passeggiate o altri passatempi in nostra compagnia, quindi, non è affatto indice di stranezza, ma di un rapporto sereno e amorevole con noi stessi.

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