2 millennial su 3 non riescono mai a staccare dal lavoro

Il 65% dei millennial non riesce a non pensare al lavoro

 

Le persone nate tra l’inizio degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta – ormai note con l’etichetta millennial – sono ossessionate dal lavoro. A dirlo è una ricerca commissionata dall’azienda Extra Gum. Gli esperti hanno condotto un sondaggio che ha coinvolto 2.000 persone con un’età compresa tra i 43 e i 28 anni. I risultati hanno evidenziato che il 65% dei partecipanti ritiene di dover affrontare “troppe distrazioni per riuscire a staccare davvero“.

Senza contare, poi, che il 45% degli intervistati ha confessato di controllare il telefono subito dopo aver aperto gli occhi al mattino. La dipendenza dallo smartphone, del resto, sembra essere un problema pervasivo. Del campione intervistato, infatti, il 41% ha riportato di non riuscire a guardare la TV senza controllare allo stesso tempo il proprio cellulare, spesso abbandonandosi a un vero e proprio scrolling compulsivo di social network e posta elettronica. Inoltre, lo studio ha messo in luce che quasi 3 millennial su 10 hanno sofferto di burnout lavorativo, con crisi di pianto, attacchi di ira e ansia.

L’impatto per il benessere psicofisico è devastante

Hannah Lee, portavoce di Extra Gum, ha commentato i risultati della ricerca dichiarando: “È profondamente preoccupante riconoscere la prevalenza del burnout e l’età media sorprendentemente giovane delle persone colpite“. Il paragone con le altre generazioni, infatti, è a dir poco impietoso. Basti pensare che solo il 12% degli appartenenti alla Gen X – ovvero le persone nate tra il 1965 e il 1980 – ha dichiarato di controllare le proprie e-mail prima di cominciare a lavorare.

Come si può facilmente immaginare, pensare ossessivamente e ininterrottamente al lavoro è un’abitudine tutt’altro che salutare. Henry Nelson-Case, portavoce e sostenitore del benessere, ha spiegato: “Con il passare del tempo, le persone sembrano sempre di più correre attraverso la vita. Questo ritmo incessante non è sostenibile.

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La mancanza di sonno, lo stress lavorativo eccessivo e il rilassamento limitato possono avere un impatto dannoso sulla salute mentale. È essenziale fare un passo indietro, prendere una pausa e assaporare momenti di quiete“. E voi, quanto tempo della giornata dedicate alla vostra vita professionale?

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