Cos’è il doomscrolling e come uscire da questa dipendenza

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Cos’è il doomscrolling e come uscire da questa dipendenza

| 10/04/2023
Fonte: Pixabay

L’abitudine deleteria di cercare cattive notizie online

  • Il doomscrolling consiste nella ricerca compulsiva di cattive notizie online
  • Questa cattiva abitudine è esplosa durante la pandemia
  • Oggi le ricerche si concentrano sugli aggiornamenti della guerra in Ucraina
  • Cercare cattive notizie ci aiuta ad evitare i problemi quotidiani
  • In realtà, però, non fa altro che aumentare il livello di ansia

 

Avete mai sentito parlare del doomscrolling? Si tratta di una dipendenza dilagante quanto poco conosciuta, che caratterizza in particolar modo il mondo contemporaneo. Questa pratica ha a che fare con l’infodemia, ovvero la circolazione di un’eccessiva quantità di informazioni – non sempre accurate e veritiere -, che rende difficile orientarsi su un argomento particolarmente delicato. Il doomscrolling, infatti, consiste nella tendenza a scorrere compulsivamente la bacheca di un social network o la pagina di un sito, alla continua ricerca di cattive notizie.

Se, in passato, le ricerche si concentravano sulla pandemia, oggi, invece, vertono sugli aggiornamenti relativi alla guerra in Ucraina. Sono molti gli esperti che hanno messo in guardia da questa abitudine deleteria: il doomscrolling è estremamente dannoso per la nostra salute. Sebbene, infatti, provare empatia verso chi soffre è indispensabile nelle relazioni umane, gli eccessi non sono mai auspicabili.

Gli effetti del doomscrolling sulla salute mentale

Secondo gli psicologi, praticare il doomscrolling può generare ansia e depressione. Essere bombardati da notizie tragiche, riportate dai media e senza alcun filtro diretto sulla realtà, infatti, rischia di condurci in una spirale di pensieri negativi, portandoci a focalizzare la nostra attenzione esclusivamente su eventi catastrofici e risucchiando le energie da altre attività quotidiane.

Perché tendiamo a cercare compulsivamente le cattive notizie online anche se questa abitudine ci porta a stare male? Il fatto di sapere costantemente tutto ciò che avviene nel mondo ci porta ad avvertire un illusorio senso di sicurezza su avvenimenti che non possiamo prevedere o controllare. Paradossalmente, dunque, il doomscrolling diventa un meccanismo con cui cerchiamo – in modo del tutto controproducente – di far fronte all’ansia.

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Come ha spiegato la psicologa clinica Megan E. Johnson, infatti: “Il doomscrolling è essenzialmente una tecnica di evitamento a cui ricorriamo per gestire l’ansia. Se una persona è vulnerabile all’ansia, questo può diventare un meccanismo insalubre per farvi fronte“. Concentrarci su ciò che va male nel mondo, infatti, ci aiuta ad evitare problemi e situazioni stressanti della nostra quotidianità. Questa cattiva abitudine, però, ci porta ad assimilare maggiore ansia, togliendo il tempo ad attività davvero distensive, come una passeggiata in mezzo alla natura o una chiacchierata con chi amiamo.

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