L’anima esiste davvero? Ecco cosa ci dice la fisica quantistica

Il profondo legame tra la coscienza e la fisica quantistica

 

Nel dibattito sull’esistenza dell’anima e sulla natura della coscienza, la fisica quantistica si unisce alle neuroscienze e alla biologia, offrendo nuove prospettive sulla comprensione dell’anima umana. Stuart Hameroff e Sir Roger Penrose hanno introdotto una teoria rivoluzionaria che connette la coscienza ai principi della fisica quantistica applicati alla biologia cellulare. Secondo questa teoria, i microtubuli, strutture proteiche nelle cellule cerebrali, potrebbero sperimentare fenomeni quantistici, aprendo scenari inediti sulla genesi della coscienza.

La coerenza quantistica dei microtubuli è un elemento chiave di questa teoria, suggerendo che le vibrazioni quantistiche in questi elementi cellulari potrebbero costituire la base della coscienza umana. Ricerche recenti hanno evidenziato la capacità dei microtubuli di mantenere stati quantistici coerenti, sfidando le precedenti concezioni. Questi risultati indicano che il cervello umano potrebbe essere un ambiente ideale per l’espressione di fenomeni quantistici, gettando nuova luce sulla connessione tra fisica quantistica e coscienza.

Il collasso della funzione d’onda è un punto cruciale

Timothy Palmer amplia questa visione introducendo il concetto di geometria frattale come elemento chiave dell’architettura universale della coscienza. La coscienza, secondo Palmer, supera i confini cerebrali, connettendosi a un tessuto universale con pattern geometrici ripetuti su diverse scale. Questa prospettiva ridefinisce radicalmente la comprensione della coscienza come fenomeno radicato nella struttura stessa dell’universo. Il fenomeno del collasso della funzione d’onda, centrale nella fisica quantistica, è un punto cruciale nelle teorie di Penrose, Hameroff e Palmer.

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Descrivendo la transizione da uno stato di sovrapposizione a uno stato definito, questo processo è proposto come meccanismo fondamentale nella genesi della coscienza. La teoria quantistica solleva interrogativi profondi sul libero arbitrio, suggerendo che la coscienza possa emergere da processi quantistici al di là del controllo conscio. Questo spinge a riconsiderare la natura stessa del libero arbitrio, aprendo nuovi orizzonti nella comprensione dell’anima. In questa prospettiva l’anima non è più vista come un’entità distaccata, ma come manifestazione di complessi processi quantistici nei microtubuli cerebrali. Questo approccio basato sulla fisica quantistica offre una nuova interpretazione dell’anima, considerata come fenomeno emergente intrinsecamente legato alle leggi dell’universo.

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