Il tuo cane è un genio? I più intelligenti condividono lo stesso tratto di personalità

Secondo un nuovo studio i cani giocosi sono anche i più intelligenti in grado di ricordare le parole

 

Se hai un cane particolarmente giocoso e allegro, questo potrebbe essere un segno che il tuo amico a quattro zampe in realtà sia un piccolo genio. A sostenerlo, un gruppo di scienziati, i quali hanno messo a confronto diversi cuccioli di razza Border Collie classificati come “particolarmente dotati” e dei pelosetti comuni. I cani con particolari abilità riescono ad imparare i nomi delle cose più velocemente degli altri e possono ricordarli anche per due mesi.

I border collie sono una razza comunemente conosciuta proprio per essere capace di memorizzare diverse parole. Per portare a termine la ricerca, gli studiosi hanno chiesto ai proprietari degli amici a quatto zampe, di compilare un questionario sulla loro personalità. Dai risultati è emersa una profonda differenza tra cani dotati e cani standard: la giocosità. “Abbiamo limitato la nostra indagine ai Border collie perché la maggior parte dei Gifted Word Learners appartengono a questa razza”, ha spiegato a Inverse Claudia Fugazza, dell’Università Eötvös Loránd in Ungheria.

I cani giocosi tendono a stabilire un contatto visivo con gli esseri umani molto più velocemente

“Questo studio trova una correlazione tra livelli estremi di giocosità e talento nell’apprendimento delle parole”, ha specificato l’esperta. Tuttavia, gli scienziati non sono ancora riusciti a capire il perché di questa cosa. Infatti: “Stabilire la causa è difficile”, ha detto Fugazza. Tra le possibili spiegazioni potrebbe esserci l’ambiente molto stimolante in cui i cani imparano le parole. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per dimostrarlo e gli scienziati stanno lavorando a tale scopo.

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Un’altra osservazione interessante è che i cani giocosi tendono a stabilire un contatto visivo con gli esseri umani molto più velocemente. “Potrebbe semplicemente trattarsi di un tratto genetico. Oppure non è da escludere che questa estrema giocosità possa essere alimentata grazie all’ambiente esterno in cui vive l’animale o dalle continue interazioni giocose con il suo proprietario”, ha concluso Fugazza.

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