I cani riconoscono il proprietario anche in foto: lo studio

Una foto ricordo per Fido

 

Chi l’avrebbe mai detto? I nostri quattro zampe sono perfino in grado di riconoscerci in una foto. A dimostralo è uno studio pubblicato su Animal Cognition, che ha pubblicato gli esiti della ricerca condotta all’interno del laboratorio DogUp dell’Università di Padova. Per verificare la loro tesi di ricerca, gli scienziati hanno temporaneamente separato un gruppo di cani dai loro proprietari.

Dopodiché, hanno mostrato agli animali due foto: uno scatto ritraeva una persona estranea, mentre l’altro immortalava il loro fedele amico a due zampe. Le fotografie sono state posizionate in punti opposti della stanza, per esaminare la reazione dei pelosi. La loro capacità di riconoscere il proprietario non si è fatta attendere: in breve tempo gli animali si sono diretti verso la seconda foto, riconoscendo il volto del loro umano. Questo significa che la capacità di riconoscerci dei cani prescinde da fattori come tridimensionalità e movimento.

Come fanno i cani a riconoscerci in foto?

Paolo Mongillo, professore di Fisiologia ed Etologia Veterinaria all’Università di Padova, ha spiegato: “Molti pensano che i cani usino prevalentemente l’olfatto per riconoscere persone o altri animali. Eppure, le informazioni visive sono altrettanto, se non più importanti dell’olfatto.

Per gli umani il volto contiene informazioni speciali, elaborate da meccanismi specifici e dedicati del nostro sistema nervoso. Questi studi pongono le basi per capire se anche i cani utilizzino gli stessi meccanismi di elaborazione visiva“. Del resto, un precedente studio aveva dimostrato che l’olfatto non è l’unico senso su cui i quattro zampe si basano per capire che siamo proprio noi.

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Anche la voce, infatti, è un fattore determinante: facendo ascoltare a Fido il richiamo del suo proprietario e quello di una persona estranea, ma con una voce simile, nell’82% dei casi il quattro zampe è riuscito a riconoscere il suo amico umano senza basarsi sugli odori e sulla vista. Insomma, è proprio vero: questi adorabili sacchi di pulci non smettono mai di sorprenderci.

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