Realizzata la prima cheesecake con la stampante 3D [+VIDEO]

Sette ingredienti ridotti in crema sono stati assemblati nella forma di una fetta di torta, con la cottura a raggio laser. È la cucina del futuro?

 

Le stampanti 3D sono utilizzate per realizzare un’ampia varietà di componenti in vari settori. Dalla meccanica alla medicina, dalle biotecnologie all’ingegneria aerospaziale, i campi di applicazione sono infiniti. Non poteva quindi mancare anche l’uso in cucina.

I cibi stampati

Dopo la carne stampata in 3D gli scienziati della Columbia University Engineering si sono cimentati nella realizzazione di una cheesecake. Un esperimento sicuramente innovativo che fa storcere il naso a chi è abituato a farine, lieviti, impasti e cotture tradizionali, ma che presenta numerosi aspetti interessanti per un eventuale utilizzo futuro del prodotto su larga scala.

Per la torta sono stati utilizzati sette ingredienti acquistati da un negozio di alimentari di New York: burro di arachidi, Nutella, glassa, marmellata di fragole, banane, sciroppo di fragole e biscotti. Mentre i primi quattro elementi non richiedevano lavorazioni aggiuntive in quanto già allo stato cremoso, le banane sono state schiacciate con una forchetta in modo tale che potessero passare nell’ugello della siringa della stampante. I biscotti sono stati sbriciolati e combinati con burro e acqua per creare una pasta.

Tutti gli ingredienti sono stati inseriti nella stampante 3D e poi sovrapposti in strati nella forma di fetta di cheesecake. Prima è stata creata una base con la crema di biscotto, poi la stampante ha applicato burro di arachidi e la marmellata di ciliegie, la nutella, la crema di banana, lo sciroppo di amarena e infine la glassa. Sono stati necessari diversi tentativi per arrivare alla forma perfetta, poiché inizialmente gli ingredienti sovrapposti a strati collassavano gli uni sugli altri.

La cottura a raggio laser

La cottura è avvenuta tramite raggio laser: una soluzione decisamente innovativa in ambito culinario. «Funziona molto bene e si può controllare con una risoluzione molto più alta di quella che si ha per la cottura in forno o sui fornelli» ha affermato Jonathan Blutinger, il ricercatore a cui fa capo lo studio. La fetta di torta è stata preparata in mezz’ora. E se la cottura a laser può lasciare perplessi, Blutinger ha assicurato che non è molto diverso dal riscaldare il cibo in un forno a microonde o ad infrarossi. La realizzazione tecnica risulta soddisfacente per gli scienziati, ma l’aspetto della cheesecake non è propriamente invitante per un assaggio. Anche il sapore, secondo gli esperti che lo hanno testato, sarebbe nel complesso dolce ma gli ingredienti a tratti si avvertono in maniera separata. Insomma, la tecnologia funziona ma c’è ancora da lavorare per ottenere pietanze davvero gustose ed invitanti.

Preparare pasti personalizzati

I ricercatori affermano che la stampa 3D del cibo potrebbe consentire ai cuochi di realizzare piatti con carboidrati, grassi e zuccheri controllati in maniera estremamente precisa e di preparare pasti personalizzati. La minore manipolazione degli ingredienti inoltre potrebbe prevenire contaminazioni e la diffusione di malattie di origine alimentare. Il metodo potrebbe anche aiutare le persone che hanno problemi alimentari, come la disfagia, o difficoltà a deglutire.

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Secondo gli studiosi al momento l’impedimento principale nell’uso delle stampanti alimentari su larga scala è il costo, ma non escludono che la riduzione dei prezzi possa favorirne l’ingresso nelle cucine domestiche, affiancando, o sostituendo, padelle e fornelli. L’innovazione tecnologica in futuro sovvertirà il tradizionale modo di concepire l’alimentazione e la preparazione dei cibi?

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