Cinque segnali che stai per andare in burnout e come prevenirlo

Imparare a riconoscere i primi segnali dello stress dovuto al lavoro consente di prevenire gravi conseguenze psicofisiche

 

Il burnout è una condizione cronica di stress psicofisico generata dall’ambiente di lavoro. Non si manifesta in maniera improvvisa ed eclatante ma si insinua a poco a poco, attraverso situazioni lavorative sempre più difficili che generano un accumulo del malessere.

I segnali sono spesso sottovalutati e impediscono pertanto di riconoscere il burnout fin dalle prime manifestazioni, quando si potrebbe invece agire per prevenire il deterioramento psicofisico della persona.

Offuscamento cognitivo

Uno dei primi indizi è la difficoltà a pensare in maniera chiara, riscontrando problemi di memoria, difficoltà a concentrarsi e una sensazione di annebbiamento mentale. La condizione deriva da uno stato di stress cronico che riduce la capacità del cervello di funzionare in modo efficiente. Quando il cervello è sovraccarico, le funzioni esecutive, come pianificazione, attenzione e memoria, si degradano e si possono riscontrare errori sul lavoro, dimenticanze frequenti o incapacità di prendere decisioni anche semplici.

Riduzione dell’emotività

Un altro campanello d’allarme precoce è la riduzione della reattività emotiva: le persone smettono di provare entusiasmo per attività che prima amavano, o si sentono emotivamente “spente”. Questo tipo di dissociazione affettiva è spesso una difesa psicologica contro uno stress eccessivo. L’ intorpidimento può far sembrare le giornate tutte uguali, senza alti né bassi. È come vivere in modalità automatica, in una zona di grigio emotivo.

Irritabilità e cinismo

Un atteggiamento cinico verso il proprio lavoro e i colleghi può essere un segnale di esaurimento imminente. Si manifesta come irritabilità, impazienza o senso di distacco nei confronti di ciò che si fa. Il cinismo non è solo una reazione caratteriale, ma il risultato di una perdita di senso e motivazione. Si tratta di un meccanismo difensivo del cervello per fronteggiare lo stress continuo e l’assenza di gratificazioni.

Disturbi del sonno

Tra i segnali più diffusi ma spesso ignorati ci sono i disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti o sonno non ristoratore. Questo porta a un senso di stanchezza costante, anche dopo aver dormito a lungo. Il corpo è in uno stato costante di allerta, e ciò ostacola il recupero fisico e mentale. L’affaticamento cronico è uno dei sintomi più debilitanti del burnout, poiché influisce su ogni area della vita.

Isolamento sociale

Chi sperimenta burnout tende ad evitare amici, familiari o colleghi, anche inconsciamente. Il contatto con gli altri inizia a sembrare troppo faticoso, e si sviluppa una preferenza per l’isolamento. Questo peggiora ulteriormente la condizione, poiché riduce le opportunità di supporto emotivo e connessione.

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Riconoscere i sintomi di un burnout è solo il primo passo. Per evitare che la situazione degeneri è opportuno mettere in atto delle strategie che comportino dei benefici per la salute psicofisica. Gli esperti suggeriscono di ritrovare la calma interiore attraverso esercizi di respirazione e yoga, o dedicandosi a percorsi di autoconsapevolezza, oppure fare esercizio fisico in mezzo alla natura per abbassare i propri livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e migliorare l’umore. È importante anche imparare a stabilire dei confini netti tra ambiente di lavoro e vita privata, senza intromissioni reciproche.

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