Cosa succederebbe se esplodesse una bomba nucleare?

Guerra nucleare: gli scenari immaginati dagli esperti

 

Negli ultimi tempi il rischio di conflitto nucleare è diventato sempre più concreto. Per questo, gli esperti hanno presentato una serie di ipotesi sugli scenari che potrebbero seguire l’esplosione di una bomba nucleare. Se si generasse una vera e propria guerra su larga scala, la nostra specie rischierebbe l’estinzione. A esporci a questo pericolo non sarebbero solo le numerose morti iniziali dovute all’esplosione, ma anche il successivo periodo di inverno nucleare.

Questa ipotesi, infatti, sostiene che le larghe tempeste di fuoco causate da un conflitto tanto catastrofico genererebbero grandi quantità di fuliggine nella stratosfera, bloccando il passaggio della luce solare. Questo, di conseguenza, condurrebbe a un periodo di prolungato raffreddamento del clima. Poprio in virtù dei suoi effetti drastici, per quanto appaia possibile, questo scenario secondo gli esperti risulta piuttosto remoto. Molto più probabile, invece, è che si innesti un conflitto nucleare su scala limitata, con il ricorso alle cosiddette armi atomiche tattiche.

Esplosione nucleare: cosa succederebbe alle persone sul luogo della detonazione?

Gli studiosi del James Martin Center for Non-proliferation Studies hanno sottolineato che l’arsenale nucleare delle nazioni è costituito dal 30 al 40% da bombe di piccola portata, in grado di avere impatti devastanti nei pressi della zona dell’esplosione, ma non di creare una vera e propria apocalisse a livello mondiale.

Cosa comporterebbe trovarsi nei pressi dell’esplosione? Come prevedibile, si andrebbe incontro a una morte istantanea. Una bomba nucleare, infatti, sarebbe in grado di uccidere il 50% delle persone situate entro un raggio di 3 km dalla detonazione al suolo. Tra le cause di morte più comuni rientrerebbero incendi, intensa esposizione alle radiazioni, crollo di edifici e schegge volanti.

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Anche in caso di sopravvivenza, le previsioni non sarebbero affatto rosee. Infatti, le vie di comunicazione sarebbero tagliate e gli ospedali rasi al suolo. Questo, in aggiunta al rischio di avvelenamento da radiazioni, ustioni termiche e rischio di cancro, non farebbe altro che ridurre drasticamente la percentuale di sopravvissuti.

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