La mia ragazza soffre di Rettocolite ulcerosa, per la quale quando ha una recidiva le giova prendere del cortisone. Solo che, visto che il cortisone le dà stanchezza, fame, brufoli e altri sintomi, giustamente lei odia prenderlo e lo fa solo se strettamente necessario. La capisco, ma il problema secondo me è che lei, in fondo, dei medici non si fida. Io il medico che la segue per questa cosa lo conosco ed è assolutamente affidabile e competente, e poi la segue da tanti anni. In pratica da qualche giorno (ormai quasi una settimana) lei aveva un gran mal di pancia, che stava peggiorando, ma diceva che non era il tipo di male che di solito le dà la Rettocolite. Il medico però, non avendo idea di che altro potesse essere, le ha dato comunque il cortisone. Lei però non ha voluto prenderlo e per altro insultava me perché cercavo di convincerla a seguire le istruzioni del dottore. L’altro giorno poi mi scrive e la situazione sembrava essere peggiorata ancora e di nuovo dubbi su cosa fosse giusto fare. Tutto normale? Forse. Se non fosse per un dettaglio a dir poco fondamentale che lei aveva omesso di dirmi.
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Il nostro fan ha deciso di raccontare con chiarezza una situazione delicata e stressante che sta vivendo con la sua ragazza, che soffre di Rettocolite ulcerosa, patologia cronica che durante le recidive viene gestita con il cortisone, farmaco che lei però odia profondamente a causa degli effetti collaterali (stanchezza, fame aumentata, comparsa di brufoli e altri sintomi).
Spiega che comprende le difficoltà della sua ragazza, ma sottolinea come lei abbia in fondo una scarsa fiducia nei medici, nonostante sia seguita da un professionista che il nostro fan conosce personalmente e ritiene assolutamente competente e affidabile.
Negli ultimi giorni, racconta che la ragazza lamentava un forte mal di pancia in peggioramento, dicendo che non era il tipo di dolore tipico della Rettocolite. Il medico, non avendo riscontri su altre cause, le aveva comunque prescritto il cortisone, ma lei si era rifiutata di prenderlo, arrivando anche a insultare il nostro fan quando cercava di convincerla a seguire le indicazioni mediche. La situazione è peggiorata ulteriormente e la ragazza, in preda ai dolori, è tornata a chiedere consiglio, esprimendo nuovamente incertezze su cosa fare. Sembrava una situazione già abbastanza difficile da gestire, ma a quel punto è emerso un dettaglio fondamentale che la ragazza aveva taciuto, lasciandolo sconvolto.
Non anticipa subito di quale dettaglio si tratti, ma lascia chiaramente intendere che si tratta di un’informazione cruciale, che avrebbe potuto cambiare la gestione della situazione e che lui avrebbe avuto il diritto di sapere, anche solo per poterla aiutare al meglio.
Ha deciso di raccontare questa storia perché si sente frustrato, deluso e impotente, ma anche per far riflettere chi legge su quanto sia difficile stare accanto a chi soffre di malattie croniche quando manca la fiducia nella comunicazione, e su quanto certe omissioni possano creare tensione anche nelle relazioni più solide, lasciando chi sta accanto a sentirsi in bilico tra amore, preoccupazione e rabbia.
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