Fonte: Pexels
Dimentica le pillole miracolose e le app che promettono di renderti un genio: per mantenere la memoria attiva con l’età basta… essere felici. Lo dice una ricerca dell’Università di Liverpool che ha seguito oltre 10.000 adulti inglesi per ben 16 anni. Il risultato? Chi aveva un maggiore benessere psicologico ha ricordato meglio, più a lungo e con più costanza.
La parte curiosa? Il contrario non vale. Avere una memoria invidiabile non ha reso nessuno più felice. Insomma, ricordare dove hai messo le chiavi non ti fa amare la vita, ma amare la vita potrebbe aiutarti a ricordare le chiavi.
Lo studio si è concentrato su quattro elementi chiave del benessere: senso di controllo, autonomia, soddisfazione personale e piacere quotidiano. Chi otteneva punteggi alti in questi ambiti dimostrava performance migliori nei test di memoria, anche anni dopo. La correlazione era stabile nel tempo, a prescindere da età, genere, livello di istruzione e persino sintomi depressivi.
La memoria veniva misurata con esercizi semplici ma efficaci: una lista di parole da ricordare subito e poi dopo qualche minuto. Più banale di così, solo un test di matematica alle elementari. Eppure, queste prove bastavano a mostrare un legame concreto tra felicità e memoria.
Non è ancora chiaro come il benessere protegga il cervello, ma ci sono ipotesi plausibili. Le persone soddisfatte della propria vita tendono a prendersi più cura della salute, dormire meglio, fare più attività fisica e avere relazioni sociali solide. Tutti fattori che il cervello adora, molto più dei sudoku.
Inoltre, lo studio ha escluso partecipanti con demenza, focalizzandosi su un invecchiamento cognitivo “normale”. Questo conferma che anche senza patologie, la mente può beneficiare di una buona dose di felicità quotidiana.
Attenzione però: lo studio è osservazionale, quindi non dice che basta sorridere per non dimenticare il compleanno della zia. Ma suggerisce che coltivare una vita soddisfacente possa avere effetti reali, seppur modesti, sulla salute mentale nel tempo.
E no, non serve trasformarsi in guru del pensiero positivo. Basta sentirsi un minimo in controllo della propria giornata, avere un po’ di piacere nel quotidiano e provare una certa realizzazione personale. Se poi riesci anche a ricordarti il pin del bancomat, è tutto guadagnato.
Leggi anche: Il segreto della felicità? Lo ha rivelato uno studio durato 86 anni
Il messaggio finale? Prendersi cura del proprio benessere psicologico potrebbe essere una delle strategie più semplici ed efficaci per proteggere la memoria con l’età. Nessun bisogno di abbonarsi a costose app cerebrali o ingurgitare litri di succo di mirtillo. A volte, la vera ginnastica mentale è imparare a stare bene con se stessi. Quindi la prossima volta che ti senti in colpa per aver fatto una pausa al sole o una chiacchierata piacevole, ricorda: potresti aver fatto qualcosa di utile per il tuo cervello. E questo sì che vale la pena ricordarlo.
Share