Fonte: Commentimemorabili.it
Una famiglia nello stato indiano del Gujarat ha deciso di salutare la propria auto da rottamare in un modo originale, organizzando un funerale tradizionale alla presenza di oltre 1500 invitati. L’evento insolito ha suscitato curiosità, risate e riflessioni, diventando un simbolo dell’attaccamento emotivo che può nascere anche per un oggetto materiale.
L’auto in questione, una Suzuki Wagon, per il proprietario non era un semplice mezzo di trasporto, ma un vero e proprio “componente” del nucleo familiare. Acquistata oltre 10 anni fa, l’auto ha servito la famiglia in numerosi momenti importanti della vita: viaggi, matrimoni, nascite e persino emergenze mediche. La famiglia racconta che, nei sui 12 anni di servizio, la macchina non li ha mai lasciati a piedi e ha svolto un ruolo centrale nelle necessità di spostamento quotidiano.
«Non era solo un veicolo per noi» ha spiegato il capofamiglia. «Era parte della nostra storia, una compagna fedele che ci ha aiutato a costruire ricordi indimenticabili». Quando l’auto ha smesso definitivamente di funzionare a causa di problemi meccanici irreparabili, la famiglia ha deciso di non destinarla alla rottamazione, ma di darle un addio più solenne.
Il funerale è stato organizzato come un vero rito tradizionale indiano, con tutti i dettagli che si riservano a un caro estinto. L’auto è stata decorata con fiori di calendula e ghirlande, tipiche dei rituali funebri indiani e una processione ha accompagnato l’auto verso il luogo dove sarebbe stata “sepolta” simbolicamente. La Suzuki è stata calata in una fossa profonda 4,5 metri per essere poi ricoperta di terra.
Oltre 1500 persone hanno partecipato all’evento, tra familiari, amici e conoscenti, molti dei quali avevano ricordi legati all’auto. Alcuni l’avevano usata nei matrimoni di famiglia, altri l’avevano vista accompagnare i bambini a scuola o utilizzata per scopi di beneficenza.
Durante la cerimonia, sono stati recitati canti religiosi e offerti dolci tradizionali agli ospiti, come avviene nei funerali umani. La famiglia ha persino commissionato un piccolo discorso commemorativo, in cui è stata ripercorsa la storia dell’auto.
L’evento ha generato reazioni contrastanti. Molti hanno elogiato la famiglia per la creatività e per il modo in cui ha espresso la gratitudine verso un oggetto che aveva avuto un ruolo così importante nella propria vita. «In un’epoca in cui tutto viene trattato come usa e getta, queste persone ci ricordano l’importanza di apprezzare ciò che abbiamo» ha commentato un invitato.
Tuttavia, ci sono state anche critiche. Alcuni hanno considerato il funerale un atto eccentrico e uno spreco di risorse, sottolineando che i soldi spesi per l’evento (l’equivalente di circa 4500 euro) avrebbero potuto essere utilizzati per cause più importanti.
Leggi anche Shani Shingnapur, il villaggio in India senza porte, serrature e ladri
La famiglia, però, ha difeso la propria scelta, affermando che l’evento non era solo un modo per dire addio all’auto, ma anche un’occasione per celebrare i valori di gratitudine e rispetto. «Non si tratta solo dell’auto» ha detto uno dei figli. «Si tratta di celebrare i legami che creiamo, anche con le cose che ci accompagnano nella vita».
Share