Candida auris, il fungo killer incubo degli ospedali: “Una minaccia per l’umanità”

Perché la Candida auris è considerata una minaccia globale

 

Altro che i simpatici “funghetti” da favola: la Candida auris è il vero antagonista della medicina moderna. Scoperta solo pochi anni fa, è diventata rapidamente una delle minacce più serie per gli ospedali di tutto il mondo. Si diffonde silenziosa, si insinua nei reparti di terapia intensiva e resiste praticamente a tutto, dai farmaci antimicotici ai disinfettanti più aggressivi. Per i medici, è ormai una sorta di nemico invisibile che si aggira tra i letti d’ospedale come un boss di fine livello.

Il Daily Mail ha raccontato il caso emblematico di un uomo di 34 anni, rimasto vittima di un grave incidente stradale. Dopo tre mesi in terapia intensiva, antibiotici e operazioni delicate, la Candida auris ha deciso di farsi viva. Al 99° giorno di ricovero, i medici hanno scoperto il fungo nel sangue del paziente. Da quel momento è iniziata una battaglia clinica lunga sette mesi, fatta di farmaci, infusioni e iniezioni quotidiane, fino alla vittoria finale. Ma non tutti hanno la stessa fortuna.

Un fungo indistruttibile

Ciò che rende la Candida auris così pericolosa è la sua straordinaria capacità di adattamento. Può sopravvivere per settimane su superfici, strumenti medici e persino sulla pelle umana, aspettando l’occasione giusta per colpire. E quando lo fa, non sceglie a caso: predilige le persone più fragili, con un sistema immunitario compromesso o reduci da lunghe degenze.

Il tasso di mortalità stimato è di circa un caso su tre, una percentuale che spiega bene perché i medici parlino apertamente di “minaccia per l’umanità”. La resistenza ai farmaci non è un incidente: è la conseguenza diretta dell’abuso di antimicotici sia in campo medico che agricolo. In molti Paesi, infatti, questi farmaci vengono acquistati senza ricetta, creando il terreno perfetto per far evolvere ceppi sempre più resistenti.

Chi rischia di più e come si diffonde

Non tutti sono esposti allo stesso rischio. I pazienti immunodepressi, coloro che hanno subito interventi chirurgici importanti o che hanno passato lunghi periodi in terapia intensiva sono i più vulnerabili. Anche chi assume antibiotici per lungo tempo può trovarsi con le difese abbassate e offrire al fungo un terreno fertile.

La Candida auris non si limita a colpire la pelle: può entrare nel sangue, raggiungere cervello, polmoni e ossa. La sua diffusione avviene spesso in ambienti ospedalieri attraverso strumenti contaminati o contatti diretti. Nei Paesi come il Regno Unito, ogni nuovo caso deve essere immediatamente segnalato alle autorità sanitarie, per evitare la nascita di veri e propri focolai.

Come contrastare il fungo killer

Non c’è bisogno di panico, ma di consapevolezza. La Candida auris è un campanello d’allarme che ricorda quanto la resistenza antimicrobica sia un problema globale e crescente. Gli esperti insistono sulla necessità di un uso più responsabile dei farmaci, di controlli più rigorosi negli ospedali e di una maggiore attenzione all’igiene.

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In fondo, il messaggio è chiaro: non tutti i funghi sono innocui. Alcuni non stanno nei boschi, ma negli ospedali, e invece di finire sulla pizza possono finire nelle cartelle cliniche. E se oggi la medicina la chiama “minaccia per l’umanità”, forse è il momento di prenderla sul serio – anche se, per ora, nessuno ha ancora scritto il copione di Fungo Wars: la vendetta dei miceti.

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