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“I giovani di oggi sono svogliati”. Una frase comune che però, secondo lo studio GenerationShip2024 del Gruppo Unipol, non riflette la realtà. Dall’osservatorio emerge che l’84% dei giovani tra i 16 e i 35 anni considera la carriera e il guadagno le priorità principali della propria vita, relegando matrimonio e figli a scelte secondarie. “Per le giovani generazioni viene prima il lavoro e poi la famiglia” spiega Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations di Unipol. “I giovani prima di fare un figlio ci pensano molto. E oggi non è più una priorità. La priorità è il lavoro: se si raggiunge un livello di soddisfazione nell’attività professionale, poi si può pensare a mettere su famiglia e fare figli. Quindi è una condicio sine qua non”.
Lo studio evidenzia anche una crescente disaffezione verso la politica. Il 69% dei ragazzi intervistati dichiara di non avere fiducia nella politica, percepita come distante dai loro interessi e incapace di rappresentarli. Solo il 43% manifesta un minimo di interesse verso le dinamiche politiche e i dati mostrano un peggioramento rispetto agli anni precedenti. Il motivo, secondo Vacarini, è il fatto che la trovano molto distante dal loro modo di agire.
Un altro tema emerso è il divario di genere. Le ragazze appaiono più mature e propense al cambiamento, mentre i ragazzi tendono ad essere più conservatori e cauti. Chi ha figli adolescenti nota chiaramente questa differenza. Le ragazze vanno in una direzione, i maschi in un’altra. Infine i giovani affrontano crescenti pressioni sociali, aggravate dagli standard di bellezza irraggiungibili imposti dai social media, che generano insicurezza e una maggiore difficoltà nel sentirsi adeguati.
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L’osservatorio GenerationShip, giunto alla terza edizione, si rivolge alla fascia d’età 16-35 anni, includendo sia la Gen Z che i Millennials più giovani. Lo studio combina focus group e survey online, monitorando le esigenze e gli atteggiamenti di questa fascia di popolazione. Vacarini conclude: “I giovani devono rappresentare la sfida del futuro delle aziende. Conoscerli è fondamentale. Se l’azienda non saprà cogliere le esigenze dei giovani, non sarà in grado di offrire prodotti e servizi idonei”.
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