Fonte: Pexels
L’episodio della modella Ravena Hanniely bloccata dall’hostess prima di salire sull’aereo a causa del suo outfit succinto ha generato un acceso dibattito sul web riguardo alla questione dell’abbigliamento appropriato durante i viaggi in aereo. La controversia è nata quando l’assistente di volo ha ritenuto che l’abbigliamento della modella fosse inadatto per viaggiare in aereo. Ravena indossava un top sportivo che lasciava la pancia scoperta e degli shorts aderenti. L’hostess ha immediatamente richiesto un cambio d’abito, sostenendo che l’outfit fosse troppo succinto per essere indossato a bordo. La modella, tuttavia, ha spiegato di non avere altri vestiti disponibili in valigia, ma l’assistente di volo è rimasta irremovibile nella sua richiesta.
La situazione è diventata imbarazzante per entrambe le parti, con la modella che si è sentita discriminata e l’hostess che ha mantenuto la sua posizione rigida. Tuttavia, Ravena è riuscita infine a salire sull’aereo, senza dover cambiare il suo outfit. Questa vicenda ha sollevato una serie di domande riguardo agli standard di abbigliamento durante i viaggi aerei e al diritto dei passeggeri di scegliere il proprio abbigliamento. Mentre alcuni sostengono che l’hostess abbia agito correttamente nel cercare di garantire un ambiente confortevole e rispettoso per tutti i passeggeri, altri ritengono che la modella avesse il diritto di indossare ciò che preferiva senza essere giudicata.
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In un’epoca in cui la libertà individuale e l’autenticità sono sempre più valorizzate, la questione dell’abbigliamento durante i viaggi in aereo porta con sé interrogativi riguardo alla discriminazione basata sull’aspetto esteriore e al rispetto della diversità. Anche perché, secondo la modella, non era specificato da nessuna parte il fatto che vi fosse una sorta di “codice di abbigliamento” per salire a bordo. Ha sostenuto, rivolta nei confronti della hostess: “Le ho chiesto dove fosse scritto che non potevo viaggiare con gli indumenti da palestra ma non mi ha risposto. È stato molto imbarazzante, non mi era mai capitato prima”.
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