La pubblicità nei sogni, l’ultima frontiera del marketing

È possibile orientare i sogni delle persone facendo loro avere visione di prodotti specifici? Ci sono diversi studi che vanno verso questa direzione

 

La pubblicità può essere introdotta nei sogni delle persone? Il concetto appare futuristico ma studi su come orientare i sogni sono già in corso da tempo e quindi non è detto che un giorno le grandi aziende usino il sonno dei consumatori per promuovere i loro prodotti.

L’orientamento dei sogni

Marchi come Xbox, Coors e Burger King hanno avviato collaborazioni con degli scienziati per tentare qualcosa di simile. Diversi volontari sono stati sottoposti ad esperimenti su come influenzare i loro sogni tramite la visione e l’ascolto di clip video e audio.

La tecnica dell’orientamento dei sogni ha origini lontane. Nel mondo antico le persone per avere particolari visioni notturne avevano inventato rituali e tecniche per cambiare intenzionalmente il contenuto dei propri sogni, facendo ricorso alla meditazione, alla preghiera o all’uso di droghe.

La scienza si muove invece su sentieri già noti: i sogni si svolgono per la maggior parte dei casi nella fase REM (Rapid Eye Movement) del sonno, monitorando le onde celebrali, i movimenti degli occhi e persino il russare. Gli studi hanno dimostrato che stimoli esterni come suoni, odori, luci e parole possono alterare il contenuto dei sogni.

Gli esperimenti

«Le persone sono particolarmente vulnerabili alla suggestione quando dormono» ha affermato Adam Haar, scienziato cognitivo presso il Massachusetts Institute of Technology. Haar si dice preoccupato dalle ricerche sulla manipolazione dei sogni.

La Molson Coors Beverage Company ha avviato una campagna pubblicitaria online che si è svolta durante il Super Bowl. Coors, che presenta montagne e cascate sul suo logo, ha fatto guardare a 18 persone un video di 90 secondi con cascate fluenti, aria fresca di montagna e birra Coors prima di addormentarsi. Quando i partecipanti si sono svegliati dal sonno REM, cinque hanno riferito di aver sognato la birra Coors.

Al momento però secondo gli scienziati avviare campagne per influenzare i sogni delle persone non sembra più efficace o conveniente rispetto alle tradizionali strategie pubblicitarie, ma non significa che con l’avanzare degli studi non si possa fare di meglio.

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Le aziende potrebbero ad esempio un giorno utilizzare dispositivi come Alexa per rilevare le fasi del sonno delle persone e riprodurre suoni in cui gli altoparlanti intelligenti diventino strumenti di pubblicità notturna passiva e inconscia.

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