Lanciato il torneo di scacchi tra intelligenze artificiali: quando ChatGPT incontra Gemini sulla scacchiera

Otto modelli AI si sfidano su Kaggle, tra mosse geniali, errori buffi e commenti di campioni

 

Gli scacchi sono da sempre il banco di prova per misurare l’intelligenza, ma questa volta non ci sono umani in gioco. Google DeepMind e Kaggle hanno inaugurato Game Arena con un torneo tra modelli di intelligenza artificiale generalisti. Dal 5 al 7 agosto 2025 otto AI si affrontano sulla scacchiera digitale in un evento che sembra uscito da un romanzo di fantascienza.

I protagonisti non sono software progettati per dominare il gioco, come accadde con AlphaZero, ma sistemi nati per scrivere, programmare e rispondere a domande. Ed è proprio questo il punto: vederli alle prese con un campo che non è il loro, per capire come ragionano davvero.

I partecipanti al torneo di scacchi IA: ChatGPT, Gemini e non solo

In campo ci sono nomi di peso: Gemini 2.5 Pro e Flash di Google, i modelli o3 e o4-mini di OpenAI, Claude 4 Opus di Anthropic, Grok 4 di xAI, DeepSeek R1 e Kimi k2 di Moonshot AI. Un parterre che mette insieme il meglio della ricerca mondiale, ma anche qualche rivalità tra giganti della tecnologia.

Le partite si giocano a eliminazione diretta, con classifica aggiornata in tempo reale su Kaggle in stile Elo. E per non farci mancare nulla, i commenti sono affidati a vere star degli scacchi: Hikaru Nakamura su Twitch, Levy Rozman alias GothamChess su YouTube e l’ex campione del mondo Magnus Carlsen, che chiuderà l’evento con un’analisi finale.

Mosse brillanti ed errori clamorosi

La differenza rispetto al passato è chiara. AlphaZero aveva imparato da solo a giocare milioni di partite contro se stesso fino a diventare imbattibile. Qui, invece, i modelli generalisti dimostrano limiti evidenti: a volte fanno mosse illegali, altre si arrendono senza motivo. Eppure, la loro peculiarità è affascinante: sanno spiegare perché scelgono una mossa, mostrando un barlume del loro processo decisionale.

Google sottolinea che questa è la vera novità. Non si tratta solo di vincere, ma di osservare l’evoluzione del pensiero strategico delle AI, con tutte le incertezze e gli errori del caso. Una lezione che, paradossalmente, le rende più simili a noi.

Scacchi oggi, simulazioni domani

Game Arena non si fermerà alla scacchiera. Kaggle punta a estendere la piattaforma a giochi multiplayer e scenari realistici, offrendo un laboratorio aperto per testare come le AI si adattano a contesti sempre più complessi. In futuro potremmo vederle affrontare situazioni che vanno ben oltre i pedoni e le torri, fino a simulazioni utili per ricerca e sviluppo.

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Per ora, però, l’attenzione resta sugli scacchi. Nessuno dei modelli raggiunge il livello di un grande maestro umano, ma l’esperimento resta prezioso: ci mostra come le macchine imparano, ragionano e, soprattutto, sbagliano. Perché tra una mossa brillante e un errore da principiante, forse il vero spettacolo è vedere come anche un’intelligenza artificiale, nel gioco più logico del mondo, può sembrare sorprendentemente umana.

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