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Se ti sei mai chiesto perché alcune notti ti svegli con incubi dopo uno spuntino serale, non sei il solo. Una ricerca condotta dall’Università di Montreal ha indagato il legame tra alimentazione serale e sogni disturbanti. Il team guidato dal dottor Tore Nielsen ha coinvolto oltre 1.000 studenti universitari, monitorando abitudini alimentari, sensibilità a certi cibi e qualità del sonno.
I risultati mostrano che dolci, latticini e piatti piccanti consumati poco prima di dormire possono aumentare la probabilità di incubi. Il motivo principale non è il cibo in sé, ma le reazioni del corpo: chi ha intolleranze o disturbi digestivi tende a sperimentare sogni più negativi, influenzati dal disagio fisico durante la fase REM.
Contrariamente alla credenza popolare, il formaggio non è l’alimento più problematico. Al primo posto ci sono i dolci, seguiti da latticini e cibi speziati. Tuttavia, chi è intollerante al lattosio rischia incubi ricorrenti a causa di gonfiore, crampi e altri disturbi gastrointestinali che disturbano il sonno. Nielsen spiega: “La gravità degli incubi è strettamente associata all’intolleranza al lattosio e ad altre allergie alimentari”.
L’effetto cumulativo di pasti abbondanti o tardi contribuisce ulteriormente a sogni inquieti. Chi consuma cibi serali senza reale fame tende a sperimentare sogni più negativi, mentre cenare presto e leggero favorisce un sonno più tranquillo e sogni meno emotivamente carichi.
Oltre ai latticini, i dolci come torte e biscotti risultano spesso correlati a sogni strani o incubi. Anche i piatti piccanti possono disturbare il riposo. Non si tratta solo di cosa si mangia, ma anche di quando: consumare alimenti molto vicini all’orario di coricarsi aumenta la probabilità di dormire male.
Al contrario, un’alimentazione consapevole, ricca di frutta, verdura e tisane, e basata sull’ascolto dei segnali di fame, sembra ridurre incubi e favorire sogni più piacevoli. Chi adotta uno stile alimentare disordinato, con pasti abbondanti e pochi vegetali, rischia invece un sonno frammentato e sogni negativi.
La scienza conferma che l’asse intestino-cervello è reale. Disturbi gastrointestinali come gonfiore o crampi inviano segnali al cervello che possono riflettersi nei sogni. Studi preliminari indicano che diete antinfiammatorie, come quella mediterranea, possono aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità degli incubi, in particolare nei soggetti con PTSD o intolleranze alimentari.
Questo collegamento spiega perché cambiare le abitudini alimentari serali può migliorare la qualità del sonno. Nielsen sottolinea che i prossimi studi analizzeranno come alimenti specifici influenzino il contenuto dei sogni, per distinguere effetti fisiologici da altre variabili come stress ed emozioni.
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In sintesi, mangiare formaggio prima di dormire non è una condanna universale agli incubi: il problema nasce dall’interazione tra cibo e corpo. Dolci, latticini e cibi piccanti consumati a tarda sera possono influenzare il sonno, soprattutto in chi soffre di intolleranze. Cenare leggero, rispettare i segnali di fame e privilegiare alimenti vegetali sembra essere la ricetta per sogni più tranquilli. Il messaggio finale? Se ti svegli con un incubo dopo uno spuntino serale, non incolpare solo il cibo: ascolta il tuo intestino, che sta parlando al tuo cervello.
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