“Sono Calogero è ho passato praticamente tutta la mia vita, quindi 36 anni, in Sicilia, dove sono nato e cresciuto. Ho un legame forte con la mia terra, i miei paesani, le mie tradizioni e le abitudini del mio sud. È qualcosa di viscerale che non riesco a spiegare. Ora sono 6 mesi che sto soffrendo, ovvero da quando con la mia compagna ci siamo traferiti in Lombardia perché lei è stata assunta a tempo indeterminato. Questi screen sono l’ultima conversazione che abbiamo avuto. Lei non è per niente empatica e rifiuta tutti i segni che in qualche modo ci indicano la via. Capiamoci, non ho niente contro la Lombardia ma viverci mi risulta estremamente difficoltoso. E anche lei non è che sia tanto più contenta, ma non lo ammette. Tutto per il lavoro. Ma mica morivamo di fame a Palermo! La vita non ruota attorno al solo lavoro. Che devo fare? Come posso convincerla?”
Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!
Calogero, un uomo di 36 anni, condivide la sua esperienza di vita dopo essersi trasferito dalla Sicilia alla Lombardia con la sua compagna, che è stata assunta a tempo indeterminato. Calogero descrive un legame profondo e viscerale con la sua terra natale, le sue tradizioni e il suo stile di vita, che ora sente di aver perso da quando si è trasferito al nord.
Da sei mesi, Calogero sta soffrendo per questo cambiamento, trovando difficile adattarsi alla vita in Lombardia. Nonostante la sua compagna non sembri particolarmente felice neanche lei, Calogero lamenta la sua mancanza di empatia e il suo rifiuto di riconoscere i segni che, secondo lui, indicano che dovrebbero tornare in Sicilia. Per Calogero, la vita non ruota solo attorno al lavoro, e non crede che trasferirsi fosse necessario per evitare la fame a Palermo.
Nella conversazione che condivide, si evince la sua frustrazione nel cercare di convincere la compagna che il loro benessere e felicità dovrebbero essere prioritari rispetto alla carriera. Chiede consiglio su come possa farle capire quanto sia importante per lui tornare in Sicilia e trovare un equilibrio che non sia centrato esclusivamente sul lavoro, ma anche sulla qualità della vita e sul senso di appartenenza alle proprie radici.
Share