Psicologia: ecco come l’ordine di nascita influisce sulla nostra personalità

Primogenito, secondogenito o ultimo nato? Ecco i tratti della tua personalità

 

Avete fratelli o sorelle? L’ordine di nascita influisce sul vostro e sul loro carattere. Parola di scienza: a sostenerlo, infatti, è la psicologa Linda Blair. Ecco quali sono i tratti della personalità che la studiosa ha associato a primogeniti, mezzani e figli minori. Col primo figlio, si sa, i genitori vanno coi piedi di piombo. Questa nuova, elettrizzante e un filino ansiogena esperienza, infatti, può spingere le mamme e i papà ad adottare atteggiamenti iperprotettivi.

Per questo, anche i primogeniti tendono a sviluppare un carattere protettivo e di guida nei confronti dei fratelli e delle sorelle minori. Con i secondogeniti la faccenda è tutta in discesa: i genitori, ormai, sanno già a cosa vanno incontro. Quindi, potrebbero mitigare la loro apprensione e concedere qualche piccola libertà in più ai secondi nati. Per questo motivo, è probabile che i mezzani sviluppino una personalità un pelino viziata. Non solo: trovandosi in mezzo tra il figlio maggiore e quello minore, riusciranno a sviluppare doti come diplomazia e autorevolezza.

La personalità dei figli unici

Siete nati per ultimi? Non c’è dubbio: siete e sarete per sempre i piccoli di casa. Da questa condizione, naturalmente, deriveranno un mondo di attenzioni e vizi. In virtù di questo, i fratelli e le sorelle maggiori saranno sempre chiamati a darvi una mano.  Secondo la psicologa, è molto probabile che – così coccolati e privi di preoccupazioni – sviluppiate una personalità creativa e gioiosa.

Quali sono, invece, i tratti salienti della personalità dei figli unici? Non avendo fratelli o sorelle, non sono abituati a dividere le attenzioni dei propri genitori con nessun altro. Per questo, a volte possono lasciarsi andare ad atteggiamenti un pochino egoistici ed egocentrici.

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Tuttavia, il fatto di crescere esclusivamente circondati da adulti potrebbe portarli a sviluppare un senso di responsabilità e una maturità precoci. Non solo: il fatto di aver dovuto giocare senza contare sull’appoggio di fratelli o sorelle potrebbe aver contribuito a sviluppare il loro ingegno, rendendole persone molto creative. E voi, vi ritrovate nella descrizione elaborata dalla psicologa?

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