Fonte: Commenti Memorabili
Ogni estate è la stessa storia: il sole trasforma l’auto in un forno ambulante e il parasole diventa il primo oggetto utile da afferrare. Ma mentre qualcuno lo considera un salvatore stagionale, altri lo guardano con sospetto, come fosse colpevole di attentato ai danni del cruscotto. Così, mentre il termometro dell’auto segna livelli da fusione nucleare, i social esplodono con una domanda che divide: ma il parasole rovina davvero gli interni dell’auto?
A dare il via alla discussione ci ha pensato una creator su TikTok, mostrando come l’uso maldestro del parasole possa graffiare e rovinare superfici che un tempo brillavano come nuovi specchi. Il suo video ha fatto più rumore di un cofano chiuso male, e ora tutti si interrogano sull’innocenza dell’accessorio più pieghevole del pianeta.
Diciamolo subito: il parasole non è Satana in tessuto riflettente. Il vero problema sta nel modo in cui viene utilizzato. Scegliere un modello a caso e incastrarlo con la delicatezza di un lottatore di sumo contro il cruscotto non è esattamente il massimo per la salute dell’auto. Secondo uno studio pubblicato su Automotive Engineering, l’utilizzo di accessori non compatibili può accelerare il deterioramento degli interni fino al 30%. E no, non è un modo per convincerti a comprare il modello “deluxe” da 49 euro e 90.
In parole povere: un parasole troppo grande o posizionato come capita può fare pressione sulle superfici, causando crepe, scolorimenti e perfino deformazioni. Quindi sì, se lo usi come tapparella da battaglia, il danno è dietro l’angolo. Ma se lo tratti con un po’ di attenzione, l’auto ti ringrazierà, magari non con le parole, ma con un cruscotto ancora presentabile a settembre.
Fortunatamente, non serve un master in ingegneria per usare il parasole in modo corretto. Bastano piccoli accorgimenti e un po’ di buon senso automobilistico. Primo: fissalo con le alette parasole, che non sono lì solo per abbagliarti con la loro inutilità. Secondo: riponilo nella sua custodia originale quando non lo usi. Eviterai che si deformi come una pizza dimenticata al sole.
Terzo: estrailo e rimettilo con calma, come se stessi sfogliando una rivista di gossip in biblioteca. I movimenti bruschi sono amici dei graffi. Quarto: non trascinarlo sul cruscotto quando lo togli, altrimenti puoi già iniziare a cercare su Google “kit riparazione abrasioni auto”. E infine, posizionalo correttamente: sì, coprire il parabrezza è l’obiettivo, ma senza forzare o spingere dove non serve.
In definitiva, il parasole resta uno degli strumenti più utili per evitare che la tua auto diventi un forno ventilato. Protegge dai raggi UV, riduce il calore e fa sembrare meno tragico il rientro al volante dopo una giornata al mare. Ma non è un oggetto magico, né un nemico nascosto. È semplicemente un accessorio da usare con un minimo di cura.
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Quindi, la prossima volta che lo apri, ricorda: trattalo bene e ti proteggerà. Trattalo male e dovrai convivere con un cruscotto che sembra uscito da una rissa tra gatti. La differenza sta tutta lì. E no, il problema non è mai stato il parasole, ma il pilota.
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