Pensa che la gatta sia malata: è solo stufa che stia a casa con lei

Una gatta non ne poteva più di avere il padrone tra le “zampe”

 

Il proprietario di una gatta ha portato la sua amica pelosa dal veterinario credendo che fosse malata. Tuttavia è rimasto scioccato quando ha scoperto che non solo stava bene, ma il motivo del suo bizzarro comportamento era proprio lui. Era infatti stufa che il suo “umano” lavorasse da casa. Il protagonista di questa assurda vicenda è Harry Jones, 25 anni. Il ragazzo si era parecchio preoccupato quando la gattina Helen ha iniziato a fare la pipì dentro casa, a miagolare forte e a grattare la porta d’ingresso per uscire.

Ma non è finita qui. La sua quattro zampe ha infatti anche stracciato un romanzo che stava leggendo, si è innervosita quando ha guardato i film sul topolino adottivo Stuart Little ed è diventata ancora più irritabile quando il suo coinquilino è tornato dal lavoro. Harry, che era rimasto a casa per riprendersi da un’operazione al timpano, ha speso 30 euro in gadget e diffusori per cercare di alleviare l’umore di Helen. Vedendo però che la situazione non migliorava, ha deciso di correre dal veterinario spendendo altri 50 euro per capire cosa stesse succedendo alla piccola Helen.

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La gatta voleva solo un po’ di spazio

Ed è qui che ha avuto una sorpresa inaspettata. Harry, di Salford, Gtr Manchester, ha raccontato: “Il veterinario ha detto che Helen voleva solo un po’ di spazio ora che sono a casa tutto il giorno! Mi ha riferito che avevo cambiato la routine di Helen perché era abituata a vedermi in giro. Sta bene fisicamente, ma è chiaro che si è stufata di me!”. A questo punto il ragazzo sta sperando che il suo imminente ritorno in ufficio possa riappianare il loro rapporto. Si tratta comunque di un fenomeno non nuovo, specialmente nei gatti. I veterinari sostengono infatti che i felini possono contrarre la cistite quando sono agitati e che i proprietari che trascorrono più tempo in casa dovrebbero creare dei nascondigli sicuri in cui gli animali possano rifugiarsi.

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