Fonte: Commenti Memorabili
Se sei umano e convivente con un cane, probabilmente ti sei trovato in questa situazione: lui si mette in posizione, tu sei lì vicino, e zac, arriva quello sguardo. Un misto tra il solenne e il tragico, come se stesse affidando la sua vita al tuo senso dell’orientamento mentre lui è… impegnato. La verità è che quel contatto visivo, per quanto bizzarro possa sembrare, ha radici profonde nella sua natura.
In natura, infatti, fare i bisogni è un momento estremamente vulnerabile. I predatori non concedono pause, e abbassare la guardia per pochi secondi può costare caro. Per questo il cane, discendente del lupo, cerca lo sguardo del suo umano come farebbe il suo antenato con un membro del branco: per sentirsi protetto mentre è concentrato su altro.
Il cane moderno non ha le stesse minacce che dovevano affrontare i lupi, ma l’istinto è ancora lì. Anche se l’unico pericolo reale è una folata di vento o un bambino in bicicletta, lui ha bisogno di sentire che qualcuno è pronto a vegliare su di lui. E quel qualcuno sei tu, che magari ti stai chiedendo se sia giusto guardarlo o meno.
C’è poi una componente emotiva importante: per i cani, il legame con il proprio compagno umano è fortissimo. Il contatto visivo, in quel momento, non è solo un gesto di richiesta di protezione, ma anche un modo per comunicare affetto e fiducia. Sì, anche mentre fa la cacca.
Chi pensa che sia solo un gesto buffo, dovrebbe sapere che quel contatto visivo stimola anche la produzione di ossitocina, l’ormone del legame sociale. È lo stesso meccanismo che rafforza il legame tra madre e figlio, o tra partner. Insomma, se ti fissa non è per farti sentire a disagio, ma perché si fida ciecamente di te.
Certo, non tutti i cani sono uguali. Alcuni preferiscono la privacy, altri ti fissano come se ti stessero giudicando. Ma nella maggior parte dei casi, si tratta di una risposta a un’abitudine: se sei sempre stato lì a guardarlo con dolcezza, anche nei momenti più… fisiologici, lui se lo aspetta.
Oltre alla protezione, c’è anche un elemento educativo. Se in passato lo hai elogiato per aver fatto i bisogni nel posto giusto, lui potrebbe aspettarsi un’altra dose di complimenti. Magari non sta chiedendo applausi, ma un “bravo” convinto sì. Per molti cani, fissarti in quel momento è un modo per dire: “Ehi, sto facendo quello che mi hai insegnato, te ne sei accorto?”
Questo comportamento può iniziare da cuccioli e diventare un’abitudine anche in età adulta. È il risultato dell’educazione e del rinforzo positivo, che insegna al cane che ciò che sta facendo è corretto e apprezzato.
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Il miglior comportamento da tenere? Semplice: stai lì, senza fare gesti bruschi o movimenti che possano spaventarlo. Se ti guarda, puoi restituire lo sguardo o rimanere tranquillo, lasciando che si senta al sicuro. E se capita, elogialo pure, ma solo quando ha finito e con calma. L’importante è non ridere, non disturbarlo e non andartene proprio sul più bello. Anche perché, alla fine, tocca comunque a te raccogliere.
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