Perché i clown ci spaventano così tanto? Ecco la risposta che ha dato Sigmund Freud

Se un individuo è “diverso”, allora ci può fare molta paura

 

Tra Halloween e Carnevale mostri di vario genere fanno la loro comparsa. Eppure spesso e volentieri è la presenza dei clown a suscitare terrore sia nei bambini che negli adulti. Questo anche se non sono truccati con facce spaventose e inquietanti. Ma perché questo accade? La paura dei pagliacci, secondo l’analisi di Sigmund Freud nel suo saggio “Il Perturbante”, trova spiegazione nella predisposizione della mente umana ad accettare ciò che è simile a noi. Tuttavia, se un individuo presenta un dettaglio significativamente diverso dalla nostra concezione di “essere umano”, può causare profondo turbamento.

Nonostante i clown siano originariamente concepiti come figure divertenti, il trucco e i movimenti esagerati, uniti a espressioni facciali alterate e finte, provocano inquietudine negli osservatori. Nello specifico, in base all’analisi psicoanalitica di Freud, il trucco e i movimenti bizzarri dei pagliacci allontanano l’immagine dalla normalità generando paura. La percezione spaventosa dei clown può essere amplificata dalla rappresentazione di queste figure come mostri nei libri e nei film, con sorrisi innaturali, denti aguzzi e macchiati di sangue, movimenti e colori dei vestiti eccessivamente eccentrici.

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Le esperienze passate sono molto importanti nel plasmare la nostra percezione dei mostri

In pratica, dunque, sebbene l’intento originale dei pagliacci non sia spaventare, la percezione di paura può essere attribuita alle caratteristiche che si discostano dalla nostra concezione di “essere umano”. L’analisi psicoanalitica di Freud fornisce uno sguardo approfondito su come il nostro cervello elabori queste percezioni, evidenziando l’importanza delle esperienze passate nel plasmare la nostra percezione dei mostri.

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