Fonte: Pexels
Piangere è un fenomeno universale, ma c’è qualcosa di straordinario nel modo in cui lo fanno gli esseri umani: siamo l’unica specie che versa lacrime per emozioni. Mentre altri animali possono esprimere dolore o paura attraverso suoni o gesti, nessuno piange lacrime come reazione ai sentimenti. Ma perché? Iniziamo con lo specificare che non tutte le lacrime sono uguali. Ne esistono tre tipi principali:
Queste ultime sono diverse anche nella composizione chimica: contengono più ormoni dello stress, come la prolattina e il cortisolo, suggerendo che il loro scopo potrebbe essere legato al rilascio emotivo. Gli scienziati hanno ipotizzato che le lacrime emotive si siano sviluppate come forma di comunicazione silenziosa. Nei neonati, il pianto senza lacrime è un richiamo per i genitori, mentre negli adulti potrebbe servire a segnalare bisogno di conforto e supporto senza usare le parole.
Leggi anche: Perché gli uomini piangono di meno delle donne?
Il pianto potrebbe anche avere una funzione sociale: rafforza i legami emotivi e genera empatia. In molte culture, piangere insieme è un segno di connessione e condivisione. Nonostante questo, per molti piangere è ancora un tabù. Gli uomini piangono infatti meno delle donne e questo è dovuto sia a fattori biologici sia a pressioni culturali. Il testosterone tende a inibire il pianto, mentre la prolattina (più alta nelle donne) lo favorisce. Inoltre molti uomini crescono con l’idea che piangere sia un segno di debolezza. Tuttavia il pianto è una risposta naturale e salutare, indipendentemente dal genere. Piangere non è solo uno sfogo emotivo: aiuta a ridurre lo stress, libera endorfine e rafforza i legami con chi ci sta vicino. Dopo un bel pianto, spesso ci sentiamo più leggeri e sereni. Darwin considerava le lacrime emotive un fenomeno senza scopo, ma oggi sappiamo che piangere è una delle caratteristiche che ci rende veramente umani.
Share