Perché gli uomini piangono di meno delle donne?

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Perché gli uomini piangono di meno delle donne?

| 01/11/2023
Fonte: Pexels

Sono molti i fattori in campo: scientifici, culturali ed economici

  • Gli uomini piangono di meno delle donne a causa di una combinazione di fattori scientifici, culturali ed economici
  • Dal punto di vista biologico, gli ormoni come il testosterone e la prolattina influenzano la propensione al pianto
  • Se invece ci riferiamo al punto di vista culturale, il pianto maschile può essere considerato un segno di debolezza in alcune società, mentre in altre può essere visto come un segno di nobiltà d’animo
  • Il benessere economico di un Paese può influenzare la frequenza del pianto, con una maggiore propensione al pianto nelle nazioni più ricche
  • Le differenze di genere nel pianto emergono o si intensificano durante lo sviluppo, con bambini e bambine che piangono in misura simile prima dell’adolescenza

 

Seppur con qualche eccezione, gli uomini sono meno restii a piangere, mentre le donne hanno il “rubinetto” facile. Ma per quale motivo questa disparità nel pianto tra uomini e donne? I motivi sono diversi: può infatti essere attribuita a una combinazione di fattori scientifici e culturali. Da un punto di vista biologico, svolgono un ruolo significativo gli ormoni. Il testosterone, che è più abbondante negli individui di sesso maschile, può avere infatti un effetto inibitorio sul pianto. Di contro la prolattina, che è presente in livelli più elevati nelle donne, può facilitarlo.

C’è poi il punto di vista culturale e in questo caso a svolgere un ruolo chiave è il contesto sociale. In molte culture, il pianto maschile viene visto come un segno di debolezza e per questo molti uomini potrebbero essere spinti a trattenere le lacrime per il timore di venire giudicati in una sorta di “tabù culturale”. Quest’ultimo punto però può variare a seconda delle società e delle circostanze culturali. In alcuni casi può persino essere visto come segno di nobiltà d’animo.

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Nelle nazioni più ricche si piange di più

Abbiamo un terzo fattore che entra in gioco: il benessere economico del Paese in questione che, secondo diversi studi, può far variare la frequenza del pianto. Nelle nazioni più ricche sembra emergere una maggiore propensione al pianto. I fattori culturali e socio-economici possono dunque interagire in modi complessi nel determinare i comportamenti legati al pianto. Infine precisiamo che le differenze di genere nel pianto sono qualcosa che emerge o si intensifica durante lo sviluppo. Prima dell’adolescenza, infatti, i bambini e le bambine piangono in misura simile, mentre quando crescono iniziano ad evidenziarsi delle differenze.

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