Chi dice di non avere pregiudizi sulle donne è in realtà chi discrimina maggiormente: lo studio

Chi predica bene, razzola male.

 

Lo studio di cui vi stiamo per parlare a noi sembra un po’ la scoperta dell’acqua calda. Condotto dall’Università di Exeter, e supportato dalla British Veterinary Association (BVA), ha avuto pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica Science Advances. Lo scopo dell’esperimento sociale condotto era quello di verificare quanto e in che misura, ancora, sussistano pregiudizi nei confronti del sesso femminile.

Lasciando perdere i numerosi luoghi comuni sulle donne, che dovrebbero stare a casa a fare la calzetta mentre l’uomo va in giro a divertirsi, la ricerca si è focalizzata sul versante lavorativo. Quante discriminazioni subisce una donna sul posto di lavoro? Nello specifico, si è preso in considerazione il settore della veterinaria. Qui sembra che i ruoli più prestigiosi siano sempre affidati a uomini, mentre le donne sono solo figure di supporto e comprimarie.

Si è scelto un campione di 254 manager, di ambo i sessi, che doveva valutare dei giovani veterinari. Questi candidati avevano tutti le stesse competenze e capacità. Solo che avevano due nomi diversi: uno maschile, “Mark”, e uno femminile, “Elizabeth”. Il risultato finale, purtroppo, non ci stupisce: per quanto a pari merito sulla carta, Mark è stato giudicato migliore di Elizabeth nella maggior parte dei casi, e soprattutto meritevole di uno stipendio più elevato dell’8%.

E indovina un po’?

L’aspetto che i ricercatori hanno voluto sottolineare è che ad operare tale discriminazione, applicando alcuni dei più comuni pregiudizi verso il sesso femminile, sono stati proprio quelli che invece ritenevano tali pregiudizi retaggio del passato, ormai superato. Paradossalmente, chi crede che invece la discriminazione esiste ancora, ha proposto pari salario per uomini e donne.

Leggi anche: Discriminazione culinaria: ristorante offre bistecche “da donna”, ovvero più piccole

Da ultimo si può notare come il 61% di coloro che pensano che non ci sia più pregiudizio verso la donna fossero uomini. In tutto questo possiamo dire che i ricercatori se la potevano pure risparmiare tanta fatica. Purtroppo è notorio che, da che mondo è mondo, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Come quell’amico che inizia sempre il suo discorso con: “Non sono razzista maaaa….”

Share