Roma segreta: la leggendaria Pietra Fattona di Castel Gandolfo

I “segreti” della Capitale: in quanti ricordano gli strani effetti delle esalazioni della “Pietra Fattona” di Castel Gandolfo?

 

Tutti conoscono le meraviglie di Roma e dei Castelli Romani, ma pochi conoscono la storia della famigerata “Pietra Fattona“. Si trattava di un foro situato dentro una roccia in una zona nascosta di Castel Gandolfo, presso i Castelli Romani. Da quel foro, fuoriuscivano una serie di gas naturali, tra cui molta, molta anidride carbonica. Lasciateci ripetere ancora una volta “molta”. Non ci volle molto per scoprire che se qualcuno appoggiava il viso alla cavità sul muro per soli dieci secondi, respirando i gas, poteva sperimentare effetti allucinogeni, che causavano una psichedelica distorsione della realtà per altrettanti secondi.

Una volta inalati i gas della pietra, si poteva sperimentare la sensazione di avere la testa invasa da tante bollicine frizzanti, essere immersi in un ambiente con suoni attutiti, circondati da mille colori nettamente diversi dalla realtà o almeno così raccontano, noi non ne sappiamo nulla (forse). Questa zona divenne quindi famosa tra i giovani che – specialmente il sabato sera – cominciarono a radunarsi intorno alla Pietra Fattona per provare la breve esperienza allucinogena e chiacchierare ammirando il lago.

Il “segreto” della Pietra Fattona

Ma come faceva un semplice foro nella roccia ad emettere una simile quantità di Co2? Semplice. L’intero paesaggio dei Castelli Romani, compreso Castel Gandolfo, risiede su una zona vulcanica chiamata Vulcano Laziale (o Vulcano di Albano). Quest’area è attualmente attiva e costituita prevalentemente da emissioni gassose, le stesse che provenivano dalla famosa Pietra Fattona.

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Data la pericolosità della zona, nel 2008 il perimetro venne recintato con fil di ferro e il foro coperto con una sbarra. In seguito ai numerosi tentativi di scasso, nel 2010 la Pietra Fattona venne completamente coperta da una lastra di metallo, mettendo fine al pellegrinaggio dei “cercatori di fattanza“.

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