Il teschio di un mostro marino gigante di 150 milioni di anni fa riemerge dagli scogli

Il ritrovamento è avvenuto in Gran Bretagna nella Jurassic Coast. Il rettile è soprannominato il “T. R del mare” per la sua ferocia predatoria

 

Il teschio di un colossale mostro marino è stato estratto dalle scogliere della Jurassic Coast del Dorset, in Gran Bretagna. Appartiene a un pliosauro, un feroce rettile marino che terrorizzava gli oceani circa 150 milioni di anni fa. Il fossile, lungo 2 metri, è uno degli esemplari più completi del suo genere mai scoperti e sta fornendo nuove informazioni su questo antico predatore.

Il ritrovamento

Come suggerisce il nome, la Jurassic Coast è un sito notoriamente rilevante per la presenza di fossili che periodicamente vengono riportarti alla luce. Sulle spiagge è facile trovare le ammoniti ma il ritrovamento di un teschio di tali gigantesche dimensioni è un fatto eccezionalmente raro.

I pilosauri marini raggiungevano una lunghezza di 12 metri e dopo il ritrovamento del teschio si è cercato, con l’aiuto di un drone e una ricognizione lungo le scogliere, se fossero in qualche modo individuabili anche i resti del corpo. Le ricerche ad oggi non hanno ancora prodotto risultati.

Intanto gli studiosi si concentrano sull’analisi del fossile. «E’ uno dei migliori su cui abbia mai lavorato» ha affermato il paleontologo Steve Etches. «La sua caratteristica è che è arrivato fino a noi completo nelle sue parti. La mascella inferiore e la parte superiore del cranio sono unite insieme, come sarebbero nella vita reale. In tutto il mondo non è stato trovato quasi nessun esemplare con quel livello di dettaglio, poiché mancano molti pezzi, mentre questo, sebbene sia leggermente distorto, presenta tutte le ossa».

Il T.Rex del mare

Il pilosauro aveva 130 denti e poteva uccidere la preda con un solo morso. Per la sua capacità predatoria è stato soprannominato il “T.Rex del mare”. Il teschio è stato trovato da Phil Jacobs, amico di Steve Etches e collega appassionato di fossili. L’uomo stava passeggiando sulla costa quando ha notato il fossile tra i ciottoli e le rocce. Troppo pesante da trasportare, ha contattato il suo amico Steve e insieme hanno allestito una barella di fortuna per portare in salvo il reperto.

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Gli studiosi proseguono nel frattempo anche in nuove ricognizioni della zona per individuare il resto del corpo. La scogliera per via della forte attività erosiva da parte del mare arretra di un metro all’anno. È probabile quindi che altre parti del fossile vengano riportate alla luce, ma bisogna essere tempestivi nel loro recupero prima che vengano trascinate via dalle correnti.

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