Scienziati affermano: “La chiave per nutrire il mondo? L’urina umana”

Diversi studi stanno rivalutando l’importanza e l’impiego delle scorie corporee anche in altri ambiti

 

Oggigiorno, l’aumento della carenza d’acqua e delle emissioni di gas serra è un problema climatico abbastanza grave che gli scienziati stanno tentando in tutti i modi di arginare e neutralizzare per salvaguardare il mondo. A tal proposito gli esperti hanno riscontrato un sensazionale “trucco” nel nostro arsenale biologico: riutilizzare la pipì umana.

L’urina potrebbe essere un ottimo elemento da impiegare come fertilizzante per i prodotti agricoli su larga scala rispetto ai metodi attuali utilizzati dagli agricoltori, talvolta fortemente inquinanti. Per crescere e produrre i loro frutti, le piante hanno bisogno di azoto, fosforo e potassio. Tuttavia le moderne versioni chimiche di questi fertilizzanti aumentano i gas serra rendendo i corsi d’acqua altamente contaminati.

Julia Cavicchi del Rich Earth Institute USA ha affermato che l’urina rappresenta circa l’80% dell’azoto e del fosforo presente nelle acque reflue. Tale sostanza di scarto umana è considerata una ricca risorsa che le aziende agricole potrebbero impiegare per i propri raccolti. Ciò però potrebbe avvenire solo se si costruissero apposite infrastrutture in grado di adunare e, in seguito, deviare l’urina all’occorrenza.

Una nuova concezione della pipì umana

Non è la prima volta che si ipotizza di utilizzare la pipì umana come fertilizzante per il terreno e le piante. Ciò che manca al momento è però una funzionale strumentazione in grado di compostare i rifiuti umani solidi in un concime utilizzabile. Pur essendo ancora in minima quantità a livello mondiale, i sistemi pilota per la raccolta delle acque reflue sono già particolarmente popolari nelle poche comunità geografiche in cui sono stati implementati e testati.

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Marine Legrand, antropologo della rete OCAPI, sostiene che affinché tali programmi di modernizzazione dei sistemi fertilizzanti riescano ad ottenere il meritato riconoscimento, è necessario che le persone riducano la loro pessima opinione nei confronti delle scorie corporee. Mutando il nostro approccio verso l’urina umana, aumenterà anche la disponibilità di acqua su scala mondiale. “Stiamo iniziando a capire quanto sia preziosa l’acqua“, ha spiegato la donna.

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