Fonte: YouTube
L’ingegnere inglese Greg Mitchell ha realizzato un progetto unico e fuori dal comune: trasformare una Yamaha R6 di vent’anni in un penny-farthing ad alte prestazioni. L’idea gli è venuta dopo aver guardato dei video su YouTube e aver sognato di costruire una moto ispirata alle iconiche biciclette del XIX secolo. Non sapendo disegnare, ha usato l’intelligenza artificiale per creare una bozza del suo progetto, decidendo poi di renderlo reale.
La costruzione di questa moto particolare ha richiesto circa 750 ore di lavoro. Mitchell inizialmente voleva utilizzare l’alluminio, ma il costo elevato lo ha spinto a ripiegare sull’acciaio di recupero che aveva nel suo giardino. Ha realizzato una gigantesca ruota anteriore da 165 kg, composta da 420 pezzi lavorati singolarmente, e ha modificato il telaio della moto per adattarlo al nuovo assetto. Oltre a riposizionare componenti essenziali come lo scarico e il radiatore, ha dovuto praticare quasi 900 fori nella struttura per alleggerire il peso complessivo.
Tuttavia le prime prove di guida hanno evidenziato problemi significativi. La moto era estremamente instabile e difficile da manovrare, al punto che tentare di guidarla senza supporti laterali sarebbe stato pericoloso. Per questo motivo, Mitchell ha aggiunto due ruote stabilizzatrici fisse, rinunciando all’idea iniziale di renderle retrattili tramite un sistema idraulico. Inoltre ha dovuto affrontare il problema della scarsa direzionalità: nonostante il blocco dello sterzo, la moto tendeva a seguire anche le più lievi inclinazioni del terreno.
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Per migliorare la guidabilità, ha rinforzato il telaio e implementato un servosterzo idraulico, controllabile tramite pulsanti sul manubrio. Dopo le modifiche, è riuscito a raggiungere gli 80 km/h, ma è convinto che la moto possa arrivare fino a 225 km/h su una pista adeguata. Purtroppo il SuperFarthing non può circolare su strada pubblica in Inghilterra a causa della ruota anteriore non pneumatica. Mitchell spera però di poterla testare su una pista perfettamente liscia per eliminare la necessità del servosterzo e verificare le sue reali capacità.
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