“mi chiamo Fabio e il 26 novembre scorso ho finalmente coronato il mio sogno: sposare il mio compagno. Mi sembra assurdo persino scriverlo, eppure adesso non ho più paura di mostrare chi sono. E sono orgoglioso di quello che ho costruito. Purtroppo non è sempre stato così. Quando ero solo un ragazzino sono stato vittima di bullismo, ma un bullismo subdolo, da parte di un gruppo di ragazzi che oggi definirei omofobo. Pensate che avevano coniato un soprannome per me ‘La Signorina Blu’, non so da dove fosse nato, e avevano fatto dei rudimentali collage incollandoli su tutti i muri della mia cittadina per dichiarare al mondo che fossi gay. Me ne hanno fatte passare di tutti i colori, davvero. Sono stato picchiato, umiliato, e non sapevo come difendermi. Mi sono iscritto in palestra per ingrossarmi e non permettergli più di avvicinarsi, ma poi ho capito che la cura all’odio non è altro odio. È il suo esatto opposto. Qualche tempo prima di sposarmi però, quel passato che credevo sepolto torna a farmi visita. Uno dei miei persecutori mi scrive su whatsapp dopo aver visto l’annuncio dell’unione civile su instagram…”
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Il nostro fan, Fabio, ha voluto condividere una storia intensa, personale e profondamente toccante che attraversa il dolore del passato e la bellezza della rinascita. Il 26 novembre ha coronato il suo sogno più grande: sposare il suo compagno. Un traguardo che per lui rappresenta molto più di un semplice evento, è la conquista di una libertà, di una verità che per troppo tempo aveva dovuto nascondere.
Fabio racconta che non è sempre stato facile arrivare a questo punto. Durante l’adolescenza ha subito forme di bullismo gravi, che definisce subdole e, con il senno di poi, chiaramente omofobe. Un gruppo di ragazzi della sua cittadina gli aveva affibbiato un soprannome offensivo, “La Signorina Blu”, e aveva addirittura tappezzato i muri con dei collage per ridicolizzarlo e renderlo oggetto di scherno pubblico.
In quegli anni, Fabio ha vissuto momenti di profonda solitudine e umiliazione, senza riuscire a difendersi. La sua reazione iniziale fu quella di iscriversi in palestra, cercando di cambiare fisicamente per imporsi e mettere fine alle vessazioni. Ma con il tempo ha compreso che la risposta all’odio non è mai altro odio. La vera forza, ha capito, sta nella gentilezza, nel perdono e nella determinazione a vivere con autenticità.
Tuttavia, poco prima del giorno del suo matrimonio, quel passato che pensava di aver sepolto è tornato a bussare. Uno dei suoi ex persecutori lo ha contattato su WhatsApp, dopo aver visto la notizia dell’unione civile pubblicata su Instagram. Una sorpresa che ha riaperto vecchie ferite, ma che si è trasformata anche in un momento significativo.
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