Il wasabi non è solo piccante: può anche aiutare a potenziare la memoria

Il gruppo che ha assunto l’estratto di wasabi ha mostrato un aumento medio del 18% nel punteggio della memoria episodica

 

Uno studio condotto in Giappone si è concentrato sul wasabi, il noto condimento giapponese dal sapore piccante che viene usato nella cucina orientale per accompagnare sushi e sashimi. L’obiettivo era evidenziare i suoi benefici sulla memoria. La ricerca, guidata dal professor Rui Nouchi ha coinvolto 72 persone di età compresa tra 60 e 80 anni.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha ricevuto un placebo, mentre l’altro ha assunto 100 milligrammi di estratto di wasabi contenente il composto 6-MSITC. Durante le 12 settimane dello studio, il gruppo che ha assunto l’estratto di wasabi ha mostrato un aumento medio del 18% nel punteggio della memoria episodica, superando di circa il 14% il gruppo del placebo. Inoltre chi lo ha assunto ha anche riferito di miglioramenti nella memoria episodica verbale e nell’associazione tra volti e nomi.

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Si vuole capire se può contribuire a rallentare il declino cognitivo nei pazienti affetti da demenza

Ma perché questi miglioramenti? I ricercatori hanno ipotizzato che il 6-MSITC presente nel wasabi abbia contribuito a ridurre i livelli di ossidanti e l’infiammazione nell’ippocampo, la regione cerebrale legata alla memoria. Il professor Nouchi ha dichiarato che, seppur alcuni studi precedenti sugli animali abbiano già dimostrato benefici per la salute legati al wasabi, il risultato della ricerca ha sorpreso positivamente lui e il suo team. Ora però ci sono ulteriori mosse da fare per arrivare a conclusioni più significative. I ricercatori dell’Università di Tohoku dovranno infatti testare il wasabi su altri gruppi di età per comprendere se il condimento può contribuire a rallentare il declino cognitivo nei pazienti affetti da demenza.

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