I giovani italiani sono tra i più mammoni in Europa: lasciano casa a 30 anni

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I giovani italiani sono tra i più mammoni in Europa: lasciano casa a 30 anni

| 10/12/2024
Fonte: Facebook

La media europea è di 26 anni

  • I giovani italiani lasciano casa mediamente a 30 anni, molto più tardi della media europea di 26 anni
  • Le donne italiane tendono a lasciare casa prima degli uomini, in media a 29 anni contro i 30,9 degli uomini
  • L’Italia è al quinto posto in Europa per l’età di indipendenza, a pari merito con la Bulgaria
  • Le difficoltà economiche, come il caro vita e l’incertezza del lavoro, sono tra le principali cause del ritardo
  • Il 40% dei giovani italiani che vivono da soli si trovano in case sovraffollate, rendendo l’indipendenza ancora più complicata

 

In Italia l’indipendenza dei giovani arriva mediamente molto più tardi rispetto alla maggior parte dei Paesi europei. Secondo l’ultimo rapporto di Eurostat, i giovani italiani tendono a lasciare la casa dei genitori intorno ai 30 anni, una media che ci colloca tra i Paesi con l’età più alta in Europa. Questo trend è stabile da un decennio, con l’Italia che si posiziona al quinto posto, a pari merito con la Bulgaria. I giovani di Spagna, Grecia, Slovacchia e Croazia, infatti, abbandonano la casa a circa 31 anni, mentre la media europea è di 26 anni. Nei Paesi nordici, invece, la transizione all’indipendenza avviene già intorno ai 21 anni.

Un altro dato interessante riguarda le differenze di genere: le donne italiane lasciano la casa dei genitori in media a 29 anni, circa due anni prima degli uomini, che raggiungono questa tappa a 30,9 anni. Questo fa sì che le italiane siano un po’ più rapide rispetto agli uomini, ma sempre più lente rispetto alle giovani europee, che generalmente raggiungono l’indipendenza intorno ai 25 anni.

Tra le cause c’è la situazione economica incerta

Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici. Da un lato, il forte legame familiare italiano, che spesso si traduce in una maggiore vicinanza ai genitori anche da adulti. Dall’altro, la situazione economica incerta, con i giovani che devono fare i conti con la difficoltà di trovare lavoro stabile o di permettersi affitti elevati nelle grandi città. Molti giovani italiani vivono ancora con i genitori per sicurezza economica, e questo comportamento non è legato solo alla comodità o alla pigrizia, ma anche alla necessità di garantire una stabilità economica.

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Inoltre il fenomeno del sovraffollamento nelle abitazioni italiane contribuisce a mantenere i giovani in casa. Il 40% dei giovani che vivono da soli in Italia abitano in appartamenti troppo piccoli per le loro necessità, una percentuale che sale al 55% in Paesi come Romania e Bulgaria. La situazione italiana si riflette quindi in una complessa combinazione di fattori culturali ed economici che rallentano l’autonomia giovanile, con il caro vita, la difficoltà nel trovare lavoro e le abitudini familiari che si intrecciano e creano un ciclo che è difficile interrompere.

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