L’immagine, come la conosciamo oggi, risale al periodo greco-romano per indicare un elemento legato all’amore e alla libertà sessuale
- Il cuore disegnato non si ispira all’organo reale, ma alla forma dei semi di una pianta estinta, chiamata silfio
- La pianta, in epoca greco-romana, aveva molteplici usi ed era impiegata anche come contraccettivo
- Il silfio fu associato alla dea Afrodite, diventando simbolo di amore e libertà sessuale
- I semi della pianta, che hanno la forma di un cuore, erano rappresentati su alcune monete nell’antica Cirene
- Da allora il simbolo cominciò ad essere tramandato per rappresentare l’amore e tutti i temi ad esso collegato
Il simbolo del cuore è conosciuto in tutto il mondo ed utilizzato per rappresentare amore e romanticismo. Eppure la sua forma non ha alcuna attinenza con l’aspetto anatomico dell’organo reale. La differenza tra cuore disegnato e cuore umano è dovuta al fatto che inizialmente il simbolo nasce per indicare qualcosa di molto diverso, seppure correlato con l’amore e i sentimenti.
La sua origine affonda nell’antichità greco-romana, in particolare nella simbologia legata a una pianta oggi estinta: il silfio. Questo vegetale, simile al finocchio e originario del Nord Africa, era centrale nella vita quotidiana di greci e romani che lo impiegavano come spezia, profumo, analgesico, come medicinale per diversi disturbi e, sorprendentemente, anche come contraccettivo.
I semi di silfio come simbolo dell’amore e della libertà
I medici dell’epoca suggerivano alle donne di realizzare pillole con la resina della pianta e di inserirle una volta al mese nella vagina. In caso di gravidanza, la sostanza avrebbe avuto un effetto abortivo, mentre in caso contrario avrebbe causato l’infertilità temporanea nella donna.
The traditional shape of the heart was inspired by the silphium seed, an ancient form of birth control.
Silphium was a fennel Greeks and Romans used for medicine, food-flavoring, and most popularly, birth control. The plant is extinct now because they were using so much of it. pic.twitter.com/TtsfydfvWu
— Bad Spit (@BadSpit) September 6, 2021
Con il passare del tempo divenne comune associare i semi della pianta (che hanno la forma di un cuore) al desiderio e alla libertà sessuale. Il silfio cominciò ad essere collegato alla dea Afrodite, dea della bellezza, della sensualità e dell’amore. Così, la forma del seme divenne progressivamente il simbolo dell’amore romantico.
All’epoca gli uomini conoscevano poco la forma reale del cuore, poiché gli studiosi erano più propensi a sezionare i corpi degli animali piuttosto che quelli degli uomini dopo la morte. Il simbolo del silfio cominciò ad essere quindi associato anche all’organo umano, per poi essere universalmente condiviso nei secoli successivi, fino ai giorni nostri. Una testimonianza della rappresentazione simbolica del cuore arriva da alcune monete ritrovate nel territorio dell’antica Cirene (l’attuale Libia) su cui è incisa la forma del seme del Silfio.
Heart sign 💙
The origin of this sign is the Kingdom of #Cyrenaica, specifically its capital, #Cyrene, as this was the shape of the seed of the extinct silphium plant. This coin (drachma) was minted between the year (490-510 BC) during the era of the Battiad dynasty 🏺 pic.twitter.com/eSlNP5zvOz— بَــاثٌــوسّْ Βάττος (@RageofCyrenaica) September 27, 2021
La raffigurazione del cuore nell’antico Egitto
In epoche precedenti, invece, la rappresentazione del cuore era molto più fedele alla realtà. Gli antichi Egizi, grazie alla pratica della mummificazione, svilupparono una conoscenza anatomica più accurata rispetto ai greci e ai romani. Un esempio significativo si trova nell’opera “Il giudizio di Osiride”, dove il cuore di un defunto, raffigurato in maniera realistica, viene posto sul piatto di una bilancia e pesato contro una piuma per valutarne la purezza.
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Dopo la caduta dell’Impero romano, fu il mondo arabo a raccogliere e approfondire le conoscenze anatomiche, grazie all’apertura delle scuole mediche a partire dal IX secolo. Le rappresentazioni di questo periodo iniziarono a includere organi interni come vene, arterie e cuori, pur rimanendo ancora schematiche. Solo dal XIII secolo in poi, con la diffusione della scienza araba nell’Europa latina e la nascita delle università, si poterono compiere studi più sistematici. Tuttavia, il divieto di assistere alle dissezioni limitò a lungo la precisione delle rappresentazioni artistiche.

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- https://www.nationalgeographic.com.es/ciencia/por-que-corazon-se-dibuja-asi_20768
- https://www.elconfidencial.com/alma-corazon-vida/2022-05-22/por-que-corazones-no-se-parecen-reales-historia_3426105/