Cosa dice davvero il corpo quando accavalli le gambe

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Cosa dice davvero il corpo quando accavalli le gambe

| 21/06/2025
Fonte: Pexels

Accavallare le gambe: un gesto elegante che la schiena non ringrazia

  • Accavallare le gambe è un gesto comune ma ricco di significati
  • Può indicare chiusura o apertura nei confronti degli altri a seconda della direzione
  • Studi sul linguaggio del corpo lo collegano a segnali di difesa o interesse
  • La postura può causare problemi circolatori e dolori alla schiena se mantenuta troppo a lungo
  • Può alterare la postura e contribuire a disturbi come scoliosi funzionale o asimmetria pelvica

 

Accavallare le gambe sembra un gesto semplice, quasi automatico. Lo si fa per comodità, per eleganza o per abitudine. Eppure, dietro quella mossa apparentemente innocua, si nasconde un piccolo romanzo psicologico e un potenziale rischio per la salute.

Il linguaggio del corpo è chiaro: la posizione delle gambe può rivelare più emozioni di quanto si pensi. Se accavalli in direzione contraria rispetto a chi ti sta parlando, potresti trasmettere disagio o distanza. Se invece le gambe puntano verso l’interlocutore, l’interesse è servito. Come dire: il corpo ha già risposto, anche prima che tu apra bocca.

Accavallare le gambe e comunicazione non verbale

Non è solo questione di direzione. Anche il punto in cui avviene l’incrocio delle gambe ha il suo peso. Se lo fai a livello dell’inguine, stai costruendo un piccolo bunker emotivo. Se invece l’incrocio è più basso, su ginocchia o caviglie, il messaggio è più soft, una chiusura leggera che non alza muri ma lascia intendere cautela.

Il gesto, quindi, può avere diverse sfumature. Ma a prescindere dalla comunicazione, c’è un dettaglio più tangibile di cui tenere conto: le gambe accavallate possono mandare segnali poco amichevoli anche alla tua circolazione.

Gambe accavallate e salute: una postura ingannevole

Quando stai troppo tempo con le gambe una sopra l’altra, il flusso venoso non applaude. La compressione può rallentare la circolazione e, nel lungo periodo, favorire la comparsa di gonfiori, vene varicose e persino aumentare il rischio di trombosi venosa profonda, soprattutto se esiste una predisposizione.

Ma non finisce qui. La posizione influisce anche sull’equilibrio del bacino. Il corpo, nel tentativo di adattarsi, comincia a piegarsi in modo asimmetrico. Il risultato? Tensioni muscolari, dolori alla schiena e, se la cosa diventa cronica, anche scoliosi funzionale o asimmetrie pelviche.

La postura che sembra elegante ma non convince la colonna vertebrale

L’idea che accavallare le gambe sia sinonimo di stile e raffinatezza può avere un prezzo inaspettato. Anche la colonna vertebrale, che tutto sopporta ma nulla dimentica, potrebbe protestare. La torsione costante obbliga i muscoli a un lavoro non proprio equo, e a lungo andare la schiena ne risente.

Il consiglio, allora, è di alternare le posizioni. Sì, anche se il gesto ti fa sentire più sicuro, più composto o semplicemente meno esposto. Dare un po’ di tregua alle gambe potrebbe essere un gesto di autocura più efficace di mille esercizi posturali fatti in ritardo.

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Lasciamole distese ogni tanto

Insomma, accavallare le gambe è un gesto che parla. Parla a chi ci osserva, ma soprattutto al nostro corpo, che a volte preferirebbe un messaggio più rilassato. Ogni tanto, vale la pena sciogliere l’incrocio e lasciare che entrambe le gambe respirino un po’. La comunicazione continuerà comunque, ma almeno la schiena non farà ricorso al sindacato.

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