Com’è finita la partita del più grande scacchista vivente contro tutto il mondo?

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Com’è finita la partita del più grande scacchista vivente contro tutto il mondo?

| 03/07/2025
Fonte: Wikipedia

Magnus Carlsen vs il mondo: quando 143.000 cervelli non bastano per battere un genio degli scacchi

  • Magnus Carlsen ha sfidato online 143.000 persone in una partita durata 46 giorni
  • Ogni mossa del “Mondo” è stata votata a maggioranza su Chess.com
  • Si è giocato in modalità freestyle con posizioni iniziali casuali dei pezzi principali
  • La partita è terminata con una patta per triplice ripetizione
  • Carlsen ha stabilito un record per numero di sfidanti in una singola partita online

 

Quando Magnus Carlsen decide di giocare a scacchi, non si limita a sfidare un avversario. Questa volta ha scelto il Mondo intero. Letteralmente. In una partita durata 46 giorni, il campione norvegese si è messo contro 143.000 persone su Chess.com, dando vita a un esperimento che unisce strategia, pazienza e votazioni democratiche.

La sfida, ribattezzata “Carlsen vs The World”, si è svolta con la modalità freestyle: i pezzi principali partono da posizioni casuali, una scelta che solitamente invita alla creatività. Ma il popolo del web, forse spaventato dal dover affrontare il più grande scacchista vivente, ha optato per un gioco solido, quasi scolastico. Meno colpi di genio, più prudenza. E alla fine, la partita è finita in parità per triplice ripetizione.

Carlsen contro il mondo: una partita di scacchi da record

Con le sue 32 mosse e quasi sette settimane di durata, la partita ha stabilito un record per il maggior numero di sfidanti mai affrontati da un singolo giocatore in una partita online. Un risultato impressionante anche per un Grande Maestro come Carlsen, che di imprese straordinarie ne ha già collezionate parecchie. È stato il primo ad aver detenuto contemporaneamente i titoli mondiali di scacchi classici, rapidi e lampo, la celebre Tripla corona.

Ogni mossa degli utenti è stata votata democraticamente, un dettaglio che ha reso la partita un esperimento sociale oltre che sportivo. Ma come ha notato lo stesso Carlsen, l’approccio del Mondo è stato fin troppo prudente: niente mosse folli, solo solidità e disciplina. Una strategia che, per quanto poco spettacolare, si è rivelata efficace.

Freestyle e triplice ripetizione: tra caos e burocrazia scacchistica

La modalità freestyle promette imprevedibilità, ma anche il caos va gestito con metodo. Carlsen lo sa bene, mentre i suoi 143mila avversari hanno preferito tenere il freno a mano tirato. Il risultato? Nessuno vince, nessuno perde, ma tutti possono dire “c’ero anch’io”. La partita si è chiusa con una patta per triplice ripetizione, cioè quando la stessa posizione si ripete tre volte. Non proprio l’epilogo più entusiasmante, ma in fondo dignitoso per entrambe le parti.

Il paragone con la celebre sfida del 1999 tra Garry Kasparov e il Mondo è inevitabile. Allora fu Microsoft a organizzare la partita, vinta dal campione russo contro oltre 50mila persone. Anche Viswanathan Anand ha affrontato sfide simili, ma nessuno aveva mai messo insieme così tanti sfidanti come Carlsen.

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Magnus Carlsen e il futuro degli scacchi digitali

La sfida su Chess.com è stata un successo mediatico e un esempio di come gli scacchi stiano evolvendo nell’era digitale. Carlsen, a soli 34 anni, continua a reinventare il gioco senza bisogno di scacchiere in legno o tornei nei teatri storici. Basta una connessione e centinaia di migliaia di menti connesse per dar vita a una sfida memorabile. Con questa impresa, Carlsen dimostra che non serve vincere per essere protagonista. A volte, basta pareggiare contro il mondo per entrare nella storia degli scacchi. O almeno per guadagnarsi un’altra menzione nel Guinness dei Primati.

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