I gatti usano l’udito per spiarti meglio di un investigatore privato
- I gatti riescono a sapere dove siamo anche se non ci vedono
- Possiedono la capacità cognitiva della permanenza degli oggetti
- Un esperimento ha studiato la loro reazione a suoni spostati
- Usano l’udito per mappare mentalmente il nostro ambiente
- Reagiscono con sorpresa se la nostra voce “salta” da un punto all’altro
Chi vive con un gatto lo sa: non si è mai davvero soli. Anche quando pensi di aver trovato un angolo di pace, magari dietro una porta chiusa, lui sa esattamente dove sei. Non è magia né GPS felino, ma una vera e propria abilità cognitiva. E la scienza lo ha finalmente confermato.
Un team dell’Università di Kyoto, guidato dalla ricercatrice Saho Takagi, ha studiato il comportamento di 50 gatti domestici per capire se riescono a localizzare il loro umano anche in assenza di contatto visivo. Spoiler: ci riescono benissimo. Hanno messo i mici in una stanza con alcuni altoparlanti e hanno iniziato a fare il ventriloquo con la voce dei padroni. I risultati? I gatti erano più confusi degli spettatori a un talent show.
Cognizione socio-spaziale nei gatti
Lo studio ha analizzato la cosiddetta cognizione socio-spaziale, una parolona per dire che i gatti si fanno una mappa mentale del loro territorio e delle creature che ci vivono dentro. In pratica, hanno una versione pelosa e silenziosa di Google Maps sempre attiva. Se vi spostate da una stanza all’altra e fate rumore, loro sanno esattamente dove siete, anche senza vedervi.
Fin qui niente di nuovo per chi ha provato a fare uno spuntino in cucina senza essere scoperto. La vera sorpresa arriva quando, nell’esperimento, la voce del padrone viene spostata da un punto all’altro senza preavviso. I gatti reagiscono come se avessero visto un fantasma, o peggio, un’aspirapolvere. Perché il loro cervello non si aspetta questi “teletrasporti” sonori.
I gatti usano l’udito per seguirci
Da anni sapevamo che i gatti possiedono la “permanenza dell’oggetto”: capiscono che qualcosa continua a esistere anche se non è più visibile. Ma finora questa abilità era stata studiata solo in relazione alla vista. Questo studio giapponese ha messo in luce il ruolo fondamentale dell’udito. E non parliamo di un udito qualsiasi, ma di uno in grado di distinguere la voce del proprio umano da quella di un estraneo o di un altro gatto.
Infatti, i mici reagiscono più intensamente quando è la voce del loro padrone a “muoversi” nel nulla. Gli altri suoni, tipo la voce di uno sconosciuto o il miagolio di un altro felino, suscitano meno scalpore. Un rumore generico? Ancora meno interessante. Sì, siete speciali. Ma solo perché fate rumore nella maniera giusta.
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Perché i gatti sono sempre un passo avanti
Insomma, mentre noi ci sforziamo di capire il pensiero felino, loro ci ascoltano e ci localizzano con una precisione quasi inquietante. Non lo fanno per spiarci (forse), ma perché il loro cervello è programmato per monitorare ciò che accade nel loro territorio. E se voi ne fate parte, siete sotto sorveglianza costante. Quindi la prossima volta che il vostro gatto vi guarda dal corridoio con quell’aria saccente, ricordate: sa dove siete, sa cosa state facendo, e molto probabilmente sta giudicando il rumore dei vostri passi. La scienza l’ha detto.

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