Il tempo massimo di concentrazione è di soli otto secondi (e non dare la colpa allo smartphone)

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Il tempo massimo di concentrazione è di soli otto secondi (e non dare la colpa allo smartphone)

| 25/08/2025
Fonte: Pexels

Uno studio svela quanto (poco) riusciamo a restare concentrati: ansia, sonno e smartphone ci giocano contro

  • Uno studio Usa rivela che la soglia media di attenzione è di 8 secondi
  • Ansia e stress sono i principali nemici della concentrazione
  • Mancanza di sonno e uso eccessivo di dispositivi digitali aggravano il problema
  • Solo una persona su quattro non segnala problemi di attenzione
  • La difficoltà di concentrarsi può portare a esaurimento e disturbi dell’umore

 

Secondo uno studio americano, la capacità di attenzione dell’adulto medio non arriva nemmeno a dieci secondi. Otto, per la precisione. Non è il tempo di leggere un paragrafo, né quello per ricordarsi dove si è lasciato il telefono. Ma a quanto pare, oggi basta un respiro più profondo per distrarci del tutto.

La ricerca è stata condotta dal Wexner Medical Center e dal College of Medicine dell’Ohio State University su un campione di mille adulti. Il dato emerso non è solo curioso, ma anche un po’ preoccupante: ci stiamo trasformando in esseri umani a scatto breve. E non è colpa del pesce rosso, che in passato era stato accusato ingiustamente di avere una soglia d’attenzione ridicola. A quanto pare, ora lo superiamo per un soffio.

Concentrazione ai minimi storici: otto secondi e poi il blackout

I principali responsabili? Sempre loro: ansia e stress, indicati dal 43% degli intervistati. A seguire, troviamo la mancanza di sonno (39%) e l’uso compulsivo dei dispositivi digitali (35%). Non mancano altri elementi disturbanti come noia, multitasking, sedentarietà e alimentazione disastrosa, tanto per non farci mancare niente.

Solo il 25% degli intervistati ha dichiarato di non avere problemi di concentrazione. Il che significa che tre persone su quattro vagano mentalmente mentre leggono questo testo, e probabilmente hanno già aperto tre tab, risposto a due messaggi e controllato se è il caso di mangiare qualcosa anche se è solo metà mattina.

Attenzione e salute mentale: un equilibrio fragile

La psichiatra Evita Singh dell’Ohio State University ha spiegato che la difficoltà a concentrarsi è spesso il sintomo di un malessere più profondo. Il continuo rimuginare, l’iperattività mentale e la pressione costante di dover essere sempre produttivi non aiutano. E quando la mente si satura, la concentrazione evapora.

In questo scenario, il multitasking non è un superpotere, ma un rischio. Fare troppe cose insieme, tenere tutto sotto controllo e avere pensieri che galoppano a ritmi olimpici può condurre all’esaurimento emotivo. Alla lunga, si rischia di non godere più di nulla, con conseguenze anche sull’umore e sul benessere generale.

Digitalizzazione e distrazione: un binomio perfetto

L’uso dei dispositivi digitali occupa un posto d’onore tra i colpevoli. Smartphone, tablet e notifiche continue sono gli alleati ideali per distrarci da qualsiasi attività, anche la più importante. Ogni suono, vibrazione o banner pubblicitario è un’occasione perfetta per spezzare il filo del pensiero.

Il dato interessante è che non serve un trauma per perdere la concentrazione: basta uno scroll sui social. E più ci abituiamo a questo stile di vita iperconnesso, più diventa difficile restare focalizzati anche su compiti semplici. La soglia d’attenzione si abbassa senza che ce ne accorgiamo, come la batteria del telefono dimenticato in tasca.

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Essere presenti è un lavoro a tempo pieno

Il messaggio finale dei ricercatori è chiaro: bisogna imparare a riconoscere i segnali. Concedersi pause, accettare di non essere sempre al massimo e ridurre le fonti di stress è fondamentale. Nessuno pretende che siamo macchine perfette, e forse è il caso di smettere anche noi di pretenderlo. La concentrazione non è un dono per pochi, ma una competenza da coltivare. E forse, per farlo, basta iniziare con una cosa semplice: spegnere le notifiche. O almeno provarci per più di otto secondi.

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