Il vino rosso? È un toccasana contro carie e mal di gola

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Il vino rosso? È un toccasana contro carie e mal di gola

| 28/10/2025
Fonte: Pexels

Un bicchiere al giorno di vino rosso toglie i batteri di torno: lo dice la Scienza

  • Uno studio dell’Università di Pavia rivela che il vino rosso può eliminare fino al 99% dei batteri responsabili di carie e faringiti
  • La ricerca, pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, attribuisce il merito a etanolo, acidi organici e polifenoli come il resveratrolo
  • I test di laboratorio mostrano un’azione antibatterica diretta contro i microorganismi del cavo orale
  • Gli esperti ricordano che il vino non sostituisce spazzolino e filo interdentale, ma può essere un valido alleato
  • Il biologo Fabiano de Abreu Agrela raccomanda moderazione: un bicchiere al giorno, con buon senso e sotto controllo medico

 

Che il vino rosso avesse un certo fascino salutare lo sapevamo già: buono per il cuore, ottimo per la circolazione, perfetto per brindare alle buone notizie. Ma ora la scienza italiana aggiunge un nuovo motivo per sorridere – e non solo metaforicamente. Secondo uno studio dell’Università di Pavia, pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, un buon calice di rosso potrebbe eliminare fino al 99% dei batteri responsabili di carie e faringiti.

Gli artefici di questo piccolo miracolo enologico sarebbero i composti naturalmente presenti nel vino: etanolo, acidi organici e soprattutto polifenoli, tra cui il celebre resveratrolo. Queste sostanze, già note per il loro effetto antiossidante, avrebbero mostrato una sorprendente capacità antibatterica nei test di laboratorio, agendo direttamente sui microorganismi che popolano il cavo orale.

L’azione antibatterica del vino rosso: quando la chimica incontra il piacere

I ricercatori hanno osservato che questi composti, combinati tra loro, creano una sorta di “scudo naturale” contro i batteri nocivi. In pratica, il vino rosso funziona un po’ come un collutorio di lusso, solo più piacevole da degustare. Tuttavia, nessuno studio suggerisce di sostituire spazzolino, filo interdentale o visite dal dentista con brindisi serali. La scienza invita alla prudenza, non all’autogestione dell’igiene orale.

L’effetto del vino rosso, infatti, è complementare. I ricercatori lo definiscono un potenziale alleato, non una soluzione miracolosa. In altre parole: va bene un bicchiere, ma se al mattino scordiamo lo spazzolino, nemmeno il miglior Barolo potrà salvarci.

I limiti del calice perfetto: moderazione e buon senso

Il biologo e divulgatore scientifico Fabiano de Abreu Agrela, tra i firmatari dello studio, sottolinea che la chiave è la misura. Un bicchiere al giorno può bastare per godere dei benefici, ma solo sotto controllo medico, soprattutto per chi ha più di 60 anni o segue terapie farmacologiche. Esagerare, invece, porta all’effetto contrario: l’alcol in eccesso può erodere lo smalto dentale e compromettere la salute orale nel lungo periodo.

Bere vino con consapevolezza significa riconoscere i suoi limiti. È una questione di equilibrio, proprio come in ogni buona degustazione: troppo poco e non se ne colgono i benefici, troppo e si rischia di perdere il sorriso (anche quello vero, con i denti sani).

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Tra tradizione mediterranea e scienza moderna

Il vino rosso è da sempre una colonna portante della dieta mediterranea, apprezzato per i suoi effetti positivi sul cuore e sul metabolismo. Ora scopriamo che potrebbe anche avere un ruolo nella salute della bocca, offrendo un piccolo aiuto naturale contro i batteri più fastidiosi. Ma la vera novità è il modo in cui la scienza invita a rileggere le tradizioni: non come superstizioni, ma come abitudini che, se gestite con equilibrio, possono davvero contribuire al benessere quotidiano. In fondo, non serve cercare pozioni miracolose o integratori improbabili. A volte, la risposta è già nel calice: un gesto antico, un piacere semplice e – ora lo sappiamo – anche un po’ antibatterico. Purché, ovviamente, lo si accompagni con spazzolino, filo e un pizzico di buon senso.

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